Cronaca

Sassoferrato: filtra cauto ottimismo sulle condizioni della donna accoltellata 5 volte

L'uomo è stato arrestato con un duplice capo di imputazione: tentato omicidio aggravato dal vincolo di parentela e porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere

I carabinieri a Sassoferrato

SASSOFERRATO – Ha trascorso la notte nel reparto di Rianimazione, la 50enne di Sassoferrato accoltellata 5 volte dal marito dal quale si stava separando. I fendenti l’hanno raggiunta al fianco e alla schiena, mentre tentava di difendersi ed uscire dall’auto nella quale era stata convinta ad entrare dall’uomo, 50enne operaio metalmeccanico, per «un chiarimento» nel parcheggio di via Bramante, luogo dove la donna abita.

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Il 50enne non si rassegnava alla fine della relazione e in più occasioni aveva inveito, ma fino a ieri solo a parole, nei confronti della madre di sua figlia. La donna ha accettato di entrare in auto. Erano circa le 13 di ieri, 6 maggio. Ben presto, però, la conversazione si è fatta più accesa. E all’improvviso, l’uomo ha tirato fuori un coltello. La donna ha provato a difendersi ed uscire fuori dall’auto, ma è stata raggiunta da 5 fendenti. Le sue urla hanno attirato l’attenzione di un passante che l’ha soccorsa. Mentre l’ex marito ha provato ad allontanarsi. Ma poco dopo è stato intercettato da una pattuglia dei carabinieri della stazione di Sassoferrato e portato in caserma a Fabriano.

A soccorrere la ferita, i sanitari del 118 dell’ospedale Sant’Antonio Abate di Sassoferrato. La donna sempre cosciente, tramite l’eliambulanza, è stata trasportata all’ospedale Torrette di Ancona dove è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Sembrerebbe essere riuscito e, seppur la prognosi rimane riservata, c’è cauto ottimismo sulle sue condizioni di salute.

I fatti

Dal punto di vista investigativo, l’uomo è stato dichiarato in stato di arresto fin da subito e portato a Montacuto nel pomeriggio di ieri. I capi di imputazione sono due: tentato omicidio aggravato dal vincolo di parentela, non si esclude che in corso d’opera possa essergli contestata anche l’aggravante della premeditazione; porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere, il coltello che l’uomo ha portato con sé e la cui lama si è anche spezzata dopo aver inferto uno dei cinque fendenti. Il testimone è stato ascoltato nell’immediatezza dei fatti, così come l’uomo che, però, non avrebbe fornito alcuna spiegazione, limitandosi a rispondere a monosillabi.

Entro tre giorni, si svolgerà l’interrogatorio di garanzia dal pm, Paolo Gubinelli.