Cronaca

In stazione a Civitanova con 62 dosi di eroina: tunisino condannato a 2 anni e 8 mesi

«Mi dispiace per quello che è successo, giuro non lo faccio più», ha detto in aula il pusher 33enne prima di avvalersi della facoltà di non rispondere

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Era stato arrestato ieri appena sceso dal treno alla stazione ferroviaria di Civitanova con 62 dosi di eroina e mille euro in tagli da 20, questa mattina un tunisino irregolare di 33 anni, richiedente asilo politico, è stato condannato a due anni e otto mesi di reclusione, pena non sospesa, col divieto di rientro nelle Marche e, a pena espiata, dovrà lasciare l’Italia.

Il pubblico ministero Francesca D’Arienzo

È stato questo, infatti, l’esito del processo per direttissima celebrato in mattinata in tribunale a Macerata. Dalla camera di sicurezza del commissariato di Civitanova il 33enne è stato condotto nel palazzo di giustizia del capoluogo, dove, al giudice Federico Simonelli e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo, ha voluto rilasciare dichiarazioni spontanee: «Mi dispiace per quello che è successo, giuro non lo faccio più», ha detto senza aggiungere nient’altro, tanto meno su chi gli avesse fornito la droga. Si è quindi avvalso della facoltà di non rispondere, poi tramite l’avvocato Emanuele Senesi ha chiesto e ottenuto di essere giudicato con rito abbreviato (che gli ha consentito di ottenere uno sconto di pena). Al termine della camera di consiglio il giudice Simonelli ha accolto la richiesta del pubblico ministero D’Arienzo e lo ha condannato a due anni e otto mesi (senza sospensione condizionale) disponendo il divieto di rientro in tutta la regione Marche. Il giovane è stato quindi allontanato dal territorio regionale, poi una volta che la sentenza sarà passata in giudicato e il pusher avrà scontato la pena sarà espulso dall’Italia.

Il 33enne era stato fermato alla stazione ferroviaria poco prima delle 8.30 dai poliziotti del commissariato di Civitanova e della I Sezione della Squadra Mobile appena sceso dal treno regionale partito da Pescara. Con sé aveva una bici, 62 dosi di eroina già pronte in tasca e 50 banconote da 20 euro. Per gli investigatori il modus operandi di diversi magrebini sarebbe infatti questo: si muovono a bordo di treni regionali per sottrarsi ai controlli su strada, scendono stazione dopo stazione, con la bici raggiungono i clienti, spacciano e riprendono il treno successivo. L’ipotesi investigativa è che ieri mattina alle 8.30 il magrebino aveva già spacciato mille euro di eroina.