Cronaca

«Ti butto giù i denti», minacce al presidente della Jesina calcio. Denunciate 4 persone

Le minacce durante un incontro di calcio a 5 che si è disputato al Palatriccoli tra le squadre Jesina-Antenore. Quattro persone nei guai

JESI – Nella giornata di ieri, al termine dell’attività investigativa, personale di polizia giudiziaria del Commissariato, deferiva in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente quattro persone per il reato di minacce in concorso. Si tratta quattro jesini, rispettivamente di 61, 37, 42 e 23 anni.

La vicenda ha origine dall’incontro di calcio a 5 tra le squadre Jesina-Antenore disputatasi al Palatriccoli in data 8 giugno u.s. valevole per i play off di promozione in serie B. Sin dall’inizio della partita, un gruppetto di tifosi ultras, avendo notato la presenza non gradita del presidente della Jesina calcio (Giancarlo Chiariotti, ndr) additato ormai da tempo quale responsabile della retrocessione in promozione della Jesina calcio, si avvicinavano alla sua postazione offendendolo e minacciandolo.

Sul posto, i poliziotti intervenuti, constatavano la presenza del gruppo ultras dietro al palco della tribuna, che con sguardo minaccioso guardava il presidente. Alla vista degli operatori di polizia, gli ultras si distanziavano di una decina di metri fatta eccezione per uno che, imperterrito, pronunciava le seguenti testuali parole: “Vattene via da jesi…”.

Inoltre, al termine dell’incontro, con esito sfavorevole per la jesina, il gruppetto di tifosi si riavvicinava al presidente della jesina ed in particolare quattro di essi continuavano a gesticolare ed inveire con animosità contro lo stesso dicendo: “Bella figura che c’hai fatto fare oggi….vai via da Jesi…ti butto giù i denti”.

All’esterno del palazzetto, veniva rinvenuto uno striscione con la scritta “siamo alla resa dei conti…” Il presidente, lasciava la struttura sportiva scortato dai poliziotti. L’attività investigativa, consentiva nei giorni a seguire di identificare compiutamente i principali responsabili dell’episodio, i quali, convocati in Commissariato, venivano deferiti in stato di libertà all’AG competente per minacce in concorso. Gli stessi verranno proposti per la misura del daspo al Questore di Ancona.

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