Cronaca

Tolentino, maltrattamenti a studentessa autistica: confermata la sospensione dal servizio per docente e assistente di sostegno

Oggi i giudici del Tribunale del Riesame di Ancona hanno respinto l’appello proposto dal pm che aveva chiesto l’applicazione degli arresti domiciliari. Soddisfatte le difese: «Misura idonea»

TOLENTINO – Maltrattamenti a una studentessa minorenne autistica, i giudici del Tribunale del Riesame di Ancona rigettano il ricorso della Procura, confermata la sospensione dal servizio per docente e assistente di sostegno per la durata di un anno. «L’impugnazione proposta dal pm deve essere respinta», così i giudici dorici hanno confermato le misure interdittive a carico dell’insegnante e dell’assistente di sostegno, entrambe 41enni, la prima di Caldarola, la seconda di Tolentino, rigettando dunque la richiesta di arresti domiciliari avanzata dal pubblico ministero Rita Barbieri dopo che il 28 maggio scorso il gip di Macerata Claudio Bonifazi aveva revocato gli arresti domiciliari disponendo la misura interdittiva.

Soddisfatti i legali Nicola Piccinini e Diego Casadidio che difendono l’insegnante e l’avvocato Renato Coltorti che tutela l’assistente. Era stata il pm a impugnare l’ordinanza ritenendo che la richiesta di aspettativa dal servizio formulata dalle indagate dopo l’applicazione della misura dei domiciliari non fosse decisiva dal momento che era limitata al mese di giugno e sostenendo che ci fosse un rischio di reiterazione del reato (maltrattamenti), ma per i giudici dorici che oggi hanno sciolto la riserva, per le due donne, incensurate, senza pendenze giudiziarie, la misura interdittiva è più che sufficiente a tutelare le residue esigenze cautelari.   

«Siamo soddisfatti, ci conforta che abbiano ritenuto che la situazione non sia di così alto allarme come prospettata dalla Procura – ha commentato l’avvocato Coltorti –. La misura del gip era perfettamente idonea e sufficiente a garantire le residue esigenze, i domiciliari sarebbero stati eccessivi. Ora stiamo valutando con dei periti la questione, la Procura ha dato un significato a parole e immagini da profani, con l’occhio dell’uomo della strada e non con l’occhio dell’esperto di autismo». Anche i difensori di Cingolani hanno appreso con soddisfazione la decisione dei giudici: «Siamo sempre stati convinti che la misura dei domiciliari ormai fosse divenuta eccessiva, inutilmente afflittiva e gravosa».