Cronaca

Un terrario di 60 tartarughe nel giardino, ma 10 sono illegali: denunciata una jesina

La signora, insieme a una sua amica anch’ella appassionata di tartarughe, era finita al centro di una indagine nel 2016. Ieri la 71enne è comparsa in Tribunale per il processo di primo grado

Un esemplare di tartaruga testudo hermanni

JESI- Aveva un autentico terrario nel giardino di casa, con quelle sessanta tartarughe che ormai facevano parte della sua famiglia. Ma sebbene con tanta attenzione, dieci esemplari erano sfuggiti alla dichiarazione, un’omissione che è costata una denuncia per “detenzione illegale di animali vivi esotici e rettili” a una jesina di 71 anni.

La signora, insieme a una sua amica anch’ella appassionata di tartarughe, era finita al centro di un’indagine nel 2016 e aveva subìto una perquisizione domiciliare da parte del personale del Corpo Forestale dello Stato che aveva rinvenuto nell’abitazione della jesina oltre alle 50 tartarughe regolarmente denunciate, altre dieci irregolari (nove tartarughe della specie “testudo hermanni” e una “testudo marginata”), tutte specie protette. In seguito alla denuncia, in cui le veniva contestato l’addebito relativo alla violazione della legge 150/92 che prevede non solo l’ammenda, ma nei casi più gravi anche la detenzione, ieri la jesina è comparsa in Tribunale per il processo di primo grado. Comparsa davanti al giudice del Tribunale di Ancona Pietro Renna e al pubblico ministero Marilù Pizza, la jesina ha affidato la sua difesa all’avvocato Moreno Giaccaglia del Foro di Ancona.

La donna è stata sentita dai magistrati e ha risposto a tutte le domande che le sono state rivolte, mettendo davanti a tutto la sua passione per le tartarughe e la grande cura che ne ha sempre avuto nel corso di tanti anni (i primi esemplari li aveva acquistati negli anni ’50). L’avvocato Giaccaglia ha rappresentato la buona fede della signora, con argomentazioni relative alla cura nella custodia delle specie protette tanto che tartarughe acquistate negli anni Cinquanta erano ancora con lei in un giardino trasformato in terrario, perfetto habitat per la loro vita e riproduzione. Le tesi difensive del legale sono state accolte dal giudice, anche grazie alla lista testi che ha avvalorato l’attaccamento della signora alle sue adorate tartarughe, fino ad arrivare alla pronuncia di una sentenza di assoluzione con formula piena.