Doveva partire venerdì (18 settembre), come assicurato dalle autorità diplomatiche, per tornare finalmente a casa, in Italia. Ma sembra che anche stavolta la partenza sia da rinviare e Santiago Loccioni, il 29enne animatore turistico rimasto bloccato in Thailandia dopo un terribile incidente, debba restare alla clinica di Bangkok, dove si trova ricoverato.
A renderlo noto è proprio il padre, Marcello Loccioni, disperato. «Mio figlio ha ancora la febbre alta – ci racconta – e con la febbre alta non lo possono imbarcare. Hanno spostato il volo di ritorno a giovedì 24 settembre, speriamo che nel frattempo ci venga assicurato il volo Amsterdam-Falconara dalla Farnesina. Non ci resta che pregare. Ringrazio tutte le persone che stanno supportando la nostra famiglia e i firmatari, tantissimi, che stanno aderendo alla petizione su Change.org».
In sole 24 ore infatti, migliaia di persone hanno sottoscritto l’appello alla Farnesina lanciato da Marcello Loccioni per far tornare in Italia il figlio bloccato da mesi su un letto d’ospedale in Thailandia. Ad oggi sono 19.265 le firme raggiunte, in continua ascesa. «Chiediamo una celere partenza di Santiago da Bangkok con volo di linea fino ad Amsterdam e con volo di stato da Amsterdam a Falconara Marittima. Il tempo scorre inesorabilmente, ogni minuto che passa è prezioso: se Santiago non dovesse rientrare in Italia a breve, potrebbe rimetterci la vita», si legge nel sito dove il padre Marcello si rivolge alla Farnesina per chiedere un volo di stato che riporti a casa il figlio. L’obiettivo è farlo ricoverare a Torrette, dove sono già state inviate le cartelle cliniche e dove Santiago dovrà sottoporsi a un delicato intervento chirurgico per scongiurare la paralisi. Ogni minuto il rischio cresce.
«Il nostro Ministero degli Esteri ha bellamente ignorato le nostre ripetute richieste di aiuto e soccorso. Lavorando con il consolato italiano di Bangkok e con quello svizzero per poterlo ricoverare a Lugano abbiamo trovato 1000 opposizioni: annullamento di visti e di biglietti aerei pre-pagati anticipatamente: il 22 luglio, il 23 agosto, il primo settembre, il 4 settembre», dice il padre, che ora si è rivolto all’avvocato Corrado Canafoglia per la tutela legale del figlio.
C’è urgenza di riportare Santiago in Italia, ma c’è anche bisogno di aiutare economicamente la famiglia che ha speso ogni risorsa per finanziare gli interventi, le cure e il ricovero del ragazzo in Thailandia dove non esiste sanità pubblica. È possibile dare un contributo sulla piattaforma di crowdfunding gofundme.com/ aiutiamo Santiago (dove sono stati già raccolti oltre 33mila euro quasi completamente spesi).