Addio a Renato Borsoni, uomo di teatro e di cultura, fra i fondatori della mitica Compagnia della Loggetta e del Centro Teatrale Bresciano.
Se n’è andato questa mattina a 91 anni il padre nobile del teatro bresciano, di cui restava punto di riferimento nonostante l’età. Il suo ultimo compleanno è stato proprio ieri: era nato infatti il primo marzo del 1926 in provincia di Ancona, a Santa Maria Nuova, da Torquato, direttore didattico, e Argia Moreschi. Dopo la fanciullezza trascorsa a Cupramontana, nel ’35 si trasferì con la famiglia a Jesi dove frequentò il Liceo Classico fino alla maturità, nel 1944.
Trasferitosi con la famiglia in Nord Italia nell’immediato dopoguerra, aveva frequentato il Politecnico di Milano (Facoltà di Architettura), ed aveva poi aperto a Brescia uno studio di grafica, partecipando inoltre alla nascita della cooperativa del Piccolo Teatro della Città di Brescia (1953). Furono anni di continuo impegno e sperimentazione: nel 1961 è tra i sette fondatori della Compagnia della Loggetta di Brescia che legherà il suo nome a prestigiosi registi, come Massimo Castri, ed attori del calibro di Valeria Moriconi. È stato tra i fondatori del Centro teatrale bresciano, che ha diretto dal 1975 al 1988 (oggi è intitolata a lui la Sala palcoscenico del Grande). È stato consulente del teatro stabile di Palermo e direttore del teatro stabile della Toscana fino al 2000 ed è stato vicepresidente del Teatro Pubblico Italiano. Era titolare di un’agenzia di comunicazione, l’Advertising Studio Borsoni di via dei Mille, con cui ha curato diverse campagne importanti, tra cui quella – popolarissima – dedicata alla bambola Cicciobello.
Come molti “emigrati” dal mondo teatrale jesino, coltivava con la sua terra d’origine rapporti costanti e profondi. Nel 1998 fu lui a curare la festa in onore del Teatro Pergolesi nel bicentenario della sua fondazione; e sempre lui volle ricordare Valeria Moriconi, sua grande amica, durante la cerimonia di inaugurazione del Teatro Studio a lei intitolato. Con la Moriconi, d’altra parte, aveva più volte lavorato, in qualità di direttore del CTR di Brescia ma anche come attore, nel 1978 in “La vita che ti diedi” di Pirandello, per la regia di un giovanissimo Massimo Castri per la compagnia la Loggetta di Brescia. Nel 2014 è stato insignito del Premio Vallesina alla carriera.
Sposato dal 1953 con l’attrice Marisa Germano, Borsoni lascia due figli, Corrado e Camilla, entrambi architetti. Il funerale si terrà sabato alle 10,30 nella parrocchia dei Santi Nazaro e Celso in Corso Giacomo Matteotti a Brescia.