JESI – E’ iniziato con lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi il XVII Festival Pergolesi Spontini dedicato al falso d’autore.
Al Massimo jesino ieri sera è andata in scena l’opera pergolesiana per eccellenza: lo Stabat Mater, eseguito da Le Banquet Céleste, ensemble francese tra i maggiori specialisti del repertorio barocco, diretto da Damien Guillon che ha anche cantato nella parte del contralto, accanto a lui il soprano solista Emmanuelle de Negri. L’esibizione è stata molto applaudita dal pubblico in sala, che non era certo quello delle grandi occasioni seppure questa lo sia stata: nel corso della sua breve vita, il compositore jesino ha lavorato con grande passione allo Stabat Mater, che ha subito riscosso un grande successo all’epoca. Di stampo decisamente diverso dai modelli precedenti, in quello pergolesiano è ispirato ad una visione intimista e soggettiva della religiosità. Incerta l’origine del lavoro, certo invece che il manoscritto autografato sia uno dei pochi pervenuti fino a noi.
Giovanni Battista Pergolesi, jesino di nascita, è uno dei compositori più copiati del mondo: associare il suo nome alla musica era una garanzia di acquisto. La serata è proseguita in Piazza della Repubblica, con lo Stabat mater in jazz: la rilettura del capolavoro pergolesiano con Giuliana Soscia & Pino Jodice Quartet, decisamente più calda e moderna dell’originale. Sul palco musicisti jazz di fama internazionale quali Giuliana Soscia alla fisarmonica, Pino Jodice al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Giovanni Imparato alla voce e percussioni. La serata si è conclusa con “Jazzin’ around Baroque” con il soprano Paola Quagliata, Davide Corini pianoforte, Luca Garlaschelli contrabbasso, Nicola Stranieri batteria. Per l’evento centro storico blindato come previsto dalla circolare ministeriale per le pubbliche manifestazioni.