Cultura

Ad Ancona Emanuele Lodolini presenta il suo libro sui marchigiani in volata

Il 7 aprile all'Auditorium FIGC l'ex deputato anconetano racconta la sua opera "Visione e coraggio", storie di imprenditori, medici, magistrati, economisti, professionisti e sportivi che lavorano per il presente e il futuro delle Marche

Emanuele Lodolini

ANCONA – L’ex deputato anconetano del Pd Emanuele Lodolini presenta il suo libro Visione e coraggio (edito da Affinità Elettive), un viaggio tra le storie dei “marchigiani in volata”: imprenditori, medici, magistrati, economisti, professionisti e sportivi, in lotta, ogni giorno, contro la rassegnazione. Persone che stanno costruendo, più o meno consapevolmente, il futuro delle Marche.
L’appuntamento è per domenica 7 aprile, ore 17.30 all’Auditorium FIGC di Ancona (via Schiavoni, zona Baraccola).

“Visione”, come il titolo del libro dice, intesa come la capacità di guardare oltre, immaginando cosa accadrà. “Coraggio”, ovvero la predisposizione individuale che consente di superare le difficoltà qui e ora.
Lodolini racconta storie che ci parlano di valori, di presente e futuro, di competenze, di legami forti con il nostro territorio, attraverso le interviste ai diretti interessati, scritte dal giornalista Matteo Tarabelli, contattato da Lodolini dopo le elezioni politiche del 4 marzo 2018 per dar forma e sostanza all’idea del libro.
I temi trattati variano da sanità ad economia, da legalità a cultura, turismo, enogastronomia, promozione territoriale, sport, resilienza.

Nella copertina di Visione e coraggio c’è il disegno di un ciclista realizzato dall’artista jesino Carlo Cecchi. La prefazione è curata da Marco Scarponi, fratello del compianto Michele, l’Aquila di Filottrano, il ciclista e campione di talento e umiltà che tanto manca alle Marche.

«Il libro vuole produrre riflessioni e insistere su alcuni temi per rendere un po’ meno povero il dibattito pubblico attuale», spiega Lodolini. «Non è facile interrogarsi su come sarà il proprio Paese, e la propria regione, tra dieci, venti, cinquanta anni. Siamo presi da tante preoccupazioni che rischiamo di non occuparci delle questioni di lungo termine” ma occorre farlo».

E ancora: «Questo è un libro ottimista sul futuro delle Marche. Essere ottimisti oggi può sembrare un atto di coraggio, ma nel libro spiego perché ci credo. Spero che il libro, nell’orgoglio di essere marchigiani, ci aiuti a vivere questa identità non nella lamentazione ma nel desiderio di migliorare e di fare di più».