PESARO – E’ una delle opere che apre la X edizione della Biennale di Soncino, l’esposizione internazionale di arte contemporanea che quest’anno ospiterà 81 artisti selezionati dal curatore Demis Martinelli. La scultura del pesarese Federico Gessi domina l’ingresso degli spazi della Rocca Sforzesca. Un lavoro monumentale, alto più di tre metri, con cui i visitatori si confrontano prima di accedere agli spazi della mostra in cui è esposta anche la celebre opera “Merda d’artista” di Piero Manzoni, concessa dalla Fondazione Piero Manzoni per tutta la durata della Biennale.
La Biennale è stata inaugurata il 24 agosto alle 17,30 e rimarrà aperta fino al 29 settembre. Quest’anno sono stati coinvolti più di 80 artisti tra pittori, grafici, fotografi, scultori e videomaker provenienti da Italia, Argentina, Australia, Cile, Colombia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Messico, Slovacchia, Usa, tutti impegnati nella ricerca di nuovi linguaggi artistici. E tutti in dialogo con l’eredità di Piero Manzoni, artista di Soncino che ha cambiato l’arte con la sua rivoluzione concettuale.
L’opera di Gessi è la più grande mai realizzata nella sua carriera artistica. Un totem di pietra in cui percorsi incisi nel marmo si toccano, generano distanze, delineano forme, svelano materiali. Convergenze e divergenze in uno spazio verticale. La Strutturazione CXIII – I’ll be forever yours è concepita come una pittura/scultura. Fronte e retro dialogano fra rimandi di segni e materiali. L’acciaio inox lucidato unisce e separa i differenti tipi di marmo: il freddo metallo accentua le temperature della pietra. Lo sviluppo da terra e le strettoie in cui si infilano i materiali spingono l’opera verso l’alto secondo proporzioni matematiche che generano lo spazio dell’arte.
Federico Gessi è nato a Pesaro nel 1973, è ingegnere e scultore. Negli anni ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni collettive organizzate sia in spazi privati che pubblici. Nel 2018 è finalista dell’importante Premio Arte (Mondadori Cairo Editore), esponendo presso Palazzo Reale a Milano, e dello storico Premio Marche, celebre Biennale d’Arte Contemporanea che ha visto dal 1957 a oggi la partecipazione di quasi la totalità dei maggiori artisti del secondo Novecento. L’invito alla Biennale di Soncino con la richiesta di un’opera di grandi dimensioni lo vede in dialogo con tanti artisti come Pippa Bacca, Elena Monzo, Giorgio Tentolini, Luca Bray, Nemo’s, Stefano Bombardieri, Stefano Ogliari Badessi.