Cultura

Un Barocci per il Natale di Milano. Vola in trasferta la Madonna di San Simone di Urbino

Dalla Galleria Nazionale delle Marche a Palazzo Marino di Milano per le feste natalizie e di fine anno

L’onda lunga del successo della mostra “Federico Barocci Urbino. L’emozione della pittura moderna”, che si è chiusa lo scorso 6 ottobre alla Galleria Nazionale delle Marche con un grande successo di pubblico e di critica, è giunta sino a Milano.

In occasione delle prossime festività natalizie e di fine e inizio anno, l’Amministrazione comunale del capoluogo lombardo ha infatti scelto la Madonna con il bambino e i santi Simone e Giuda (nota come “La Madonna di San Simone”) di Federico Barocci, una grande pala d’altare proveniente proprio dalla Galleria Nazionale delle Marche di Urbino dove si conservano alcuni tra i più importanti dipinti dell’artista urbinate, per il tradizionale appuntamento con la grande mostra di Natale a Palazzo Marino che prevede l’esposizione straordinaria e gratuita di un’importante opera d’arte, allestita nella Sala Alessi, il grande e storico salone di rappresentanza del Comune di Milano.

Dal prossimo 4 dicembre fino al 12 gennaio 2025, milanesi e turisti potranno ammirare il capolavoro di Barocci, una delle pale d’altare più ammirate nella recente esposizione antologica a Palazzo Ducale di Urbino e visitata da oltre 80mila persone e curata da Luigi Gallo (Direttore della Galleria Nazionale delle Marche) e Anna Maria Ambrosini Massari (docente universitaria), i quali firmano anche l’esposizione a Palazzo Marino: «l’opera in mostra a Milano, città con la quale l’artista ha intrattenuto importanti e continuativi rapporti per alcune opere, in particolare per la Fabbrica del Duomo – affermano Gallo e Ambrosini –, è un apice della prima maturità di Federico, al centro della costruzione del suo personalissimo stile, pieno di un dinamismo interno tutto emozionale, modulato con colori sensitivi, per intonare, francescanamente, un cantico all’armonia del creato: uomini, piante, animali. (…) Un’opera che parla al cuore, che tocca le corde affettive, che ci coinvolge con la sua impetuosa dolcezza, la sua amorevole gentilezza».

Realizzata intorno al 1567, la “Madonna di San Simone” sovrastava l’altare della settima cappella della chiesa urbinate di San Francesco. La tela rappresenta San Giuda Taddeo, identificato con l’alabarda del suo martirio, alla destra della Madonna; San Simone, riconoscibile grazie alla sega usata dai suoi aguzzini per ucciderlo; e alla sinistra del gruppo principale la Vergine col Bambino.

Straordinaria è la capacità del Barocci di evocare la tenerezza umana – appresa soprattutto da Correggio -, in particolar modo nella figura della Vergine che insegna a suo figlio a leggere. Oltre ai soggetti sacri, appaiono in fondo a destra anche i ritratti dei committenti, donatori dell’opera alla Chiesa – Giovan Cristofero Biancalana e sua moglie Giacoma Lante -, i quali esprimono una grande vivida partecipazione alla scena sacra, simbolo di una devozione personale e collettiva.