Giovedì 6 luglio alla Rocca Roveresca di Senigallia inaugura la mostra “Camere con vista. San Benedetto/Pesaro. Andata e ritorno” dove saranno mostrate le opere di tre fotografi autori – Luca Capuano, Paola De Pietri, Pierluigi Giorgi – impegnati in percorsi e ricerche differenti, tra approcci di tipo documentario e sguardi artistici a forte contenuto sperimentale, ma tutti uniti dalla riflessione sul paesaggio come tema centrale di studio, attenzione e riflessione formale.
Il progetto ha vinto l’avviso pubblico Strategia Fotografia 2022 – promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, ed è curato dall’Associazione Demanio Marittimo.Km-278 in collaborazione con la Direzione Regionale Musei MIC Marche guidata da Luigi Gallo, con ICCD – Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del Ministero della Cultura e con ISIA Urbino.
Dopo la mostra inaugurale, seguirà il 21 luglio la partecipazione alla 13°edizione di Demanio Marittimo.Km-278, la maratona dedicata alle arti, all’architettura, al design e alla dimensione adriatica che si svolge a Marzocca di Senigallia.
«Il progetto di committenza è un viaggio adriatico fatto di transito e sosta, esperienza dei luoghi lungo la linea di costa, binari che sfiorano il mare ai piedi delle colline, turismo che ha definito sviluppo urbano e sociale, estetiche e forme di comunità – spiegano i curatori Cristiana Colli e Carlo Birrozzi -. La dimensione interiore degli spazi e l’impaginazione dello sguardo “con vista” restituiscono una percezione personale che accomuna; introducono a un’idea di cittadinanza che sente negli oggetti, nei luoghi, nella relazione forme diverse di appartenenza. Con libertà autoriale, nomadismo dello sguardo e della percezione, gli autori colgono le invarianti adriatiche degli immaginari – stile di vita, divertimento, cura, piacere – e sviluppano l’attenzione che si fa valorizzazione della vacanza in Italia nelle sue forme diffuse e molecolari. I linguaggi della comunicazione culturale integrata, online e offline, restituiscono matrici e prospettive del paesaggio umano e sociale – identità, storie individuali e processi collettivi – trattenuto nelle infinite camere con vista».
“Camere con vista” è una committenza dove lo spazio di indagine è un confine tra dentro e fuori, tra la natura delle colline e del mare e il costruito degli assi orizzontali che attraversano il paesaggio sino a giungere dentro l’intimità dei luoghi come riparo, esperienza e storia individuale temporanea. Villini, colonie, pensioni, piccoli hotel e condomini sono depositi e dispositivi, a partire dai piccoli paesaggi che connotano i cortili, le sale, gli spazi comuni, le suppellettili dell’accoglienza, il design degli arredi, per arrivare infine alle stanze che custodiscono viste e sguardi. Queste architetture sono reperti nell’ accezione ampia: antropologie e fenomenologie della transizione turistica che ha condizionato lo sviluppo e ha determinato l’identità della città adriatica, ma anche riverberi del cambiamento dell’uso delle risorse naturali che determina una metamorfosi radicale rispetto ad accessibilità, erosione, consumo di suolo, inquinamento. Il progetto indaga le invarianti, le permanenze che caratterizzano queste strutture che dopo settanta anni incarnano ancora il desiderio dell’evasione estiva per famiglie del ceto medio. E con gli alberghi la spiaggia, l’arenile su cui approdano le colline che si dispiega tra l’autostrada, la SS16, il lungomare; un ecosistema fatto di emergenze e culture formali, manufatti, segni e icone di appartenenze temporanee.
Obiettivo del progetto è stato creare una narrazione per immagini contemporanea, come quella che letteratura e fotografia hanno costruito dell’Italia del dopoguerra a partire da strumenti convincenti come gli atlanti del Touring Club Italiano. Dove l’Altrove adriatico, dell’accoglienza e della cura, celebrato dalle culture millenarie che si affacciano su questo mare, si rinnova infinitamente.
In mostra i progetti fotografici di tre artisti di grande spessore.
“Scritto con sole” di Paola De Pietri prende il titolo – così spiega l’autrice – “da una scritta sul muro di un albergo della Riviera del Conero, dove testi e frasi effimeri si materializzano grazie al sole e alla tecnica antica della meridiana. Scritto col sole mi riporta, poi, immediatamente al significato della parola #fotografia e cioè scritto con la luce. La luce, il sole e il mare, pur mantenendo un’eco del mito che le accompagna, sono le parole che ricorrono più frequentemente oggi nei discorsi delle vacanze e del tempo libero. Anche la transitorietà della scritta proiettata dalla meridiana e che svanisce alla fine della giornata, mi ricollega alla vacanza, come intervallo nell’anno di lavoro e ai desideri e alle attese che porta con sé.”
“Mare lungo” è il progetto fotografico di Luca Capuano. “Il progetto mare lungo parla di un film mai realizzato, un film che volevo fare ma che poi ho deciso di non fare più”, spiega l’autore. “La sceneggiatura, liberamente ispirata ad un romanzo di Sebald, Austerlitz,narra dei diversi incontri avvenuti tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta, tra Romeo, un celebre architetto marchigiano conosciuto in tutto il mondo, ormai sulla soglia dei 70 anni, e un giovane scrittore, Ezio, incaricato dal suo editore di tracciare la biografia dell’architetto. Concluso il trattamento e la sceneggiatura, ho raccolto svariato materiale visivo (e non solo) che poi ho suddiviso in diverse sezioni tematiche dedicate ai singoli aspetti della preparazione del film. Quando questa raccolta ha iniziato a prendere corpo, osservandola, ho visto venire alla luce uno spazio inaspettato ed interessante, uno spazio aperto, dialettico, caleidoscopico, capace di raccogliere e far dialogare materiali di natura diversa, di moltiplicare le narrazioni e di generare nuove figure e invenzioni”.
Il progetto fotografico “De Riva Italiana”, firmato da Pierluigi Giorgi, «nasce – spiega l’artista – più di dieci anni fa con l’intento di indagare la condizione della costa della nostra penisola, osservandola dal mare, a circa 300 metri di distanza, con un continuo sguardo parallelo verso la linea di terra. Si tratta di una distanza non casuale: sono i 300 metri che vanno dalla battigia verso l’interno, tutelati, almeno sulla carta, dalla cosiddetta Legge Galasso. Strumento normativo che tutela i beni naturalistici ed ambientali in Italia, preserva, fra gli altri aspetti, proprio quei 300 metri dalla linea di battigia. Nella realtà dei fatti questa tutela è stata spesso infranta e raramente sono state applicate le sanzioni e i provvedimenti previsti per farla rispettare. Del resto entro questi 300 metri si è concentrata e si concentra l’attività edilizia, in buona parte collegata all’offerta turistica e non sempre in maniera organica rispetto alla salvaguardia dell’ambiente».
L’esposizione “Camere con vista” propone inoltre la partecipazione di Alessio Ballerini – sound artist e filmaker – con una installazione multimediale che coglie potenzialità inesplorate e ibridazioni tra i linguaggi. Da segnalare poi l’antologia letteraria curata dal critico Massimo Raffaeli che si propone di cogliere la complessità della città adriatica costiera, fatta di luoghi del consumo e della cura, neo industrializzazione della manifattura che si rigenera e terziario avanzato nei dialoghi morfologici, nella modernità in transizione tra costa ed entroterra. Nel progetto complessivo, è previsto inoltre il coinvolgimento di architetti, filosofi, poeti, scrittori, economisti, studiosi del paesaggio socio-culturale marchigiano.