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Castelfidardo e la fisarmonica: torna il Jazz accordion festival

Dall'8 al 10 aprile tre giorni di concerti, con le migliori band e i migliori solisti jazz che utilizzano la fisarmonica come strumento principe. Jam session riprese anche dalla Cbs americana

Da sinistra il maestro Mugnoz, il sindaco Ascani e l'assessore Cittadini
Da sinistra il maestro Mugnoz, il sindaco Ascani e l'assessore Cittadini

CASTELFIDARDO – «Uno sguardo verso il futuro e alla versatilità dello strumento a mantice che anno dopo anno dimostra di poter convivere senza problemi con i più classici degli strumenti jazz, un altro passo verso la consacrazione tra i festival tematici a livello nazionale ed internazionale», così l’assessore alla Cultura Ruben Cittadini lancia il Jazz accordion festival, che da venerdì 8 aprile a domenica 10 torna a proporre incontri musicali sulle note vibranti dell’improvvisazione.

Grazie al lavoro del direttore artistico Simone Zanchini, il pubblico avrà modo di apprezzare una tre giorni di concerti a ingresso libero su prenotazione in altrettante location del centro storico. Un’edizione di conferma per questo giovane ma significativo festival che offre la presenza delle migliori band e dei migliori solisti jazz che utilizzano la fisarmonica come strumento principe, ma che si apre anche alla più totale condivisione al pubblico e degli appassionati che vorranno partecipare alle jam session di fine serata all’On Stage club. «Non solo esibizioni ma anche un vero e proprio percorso di approfondimento sul tema jazz con il seminario di Antonello Messina in programma presso il Salone degli stemmi sabato 9 aprile alle ore 17 in collaborazione con la civica scuola di musica Soprani e il docente di jazz Antonino De Luca. Venerdì avremo l’onore di essere ripresi dalla famosa trasmissione televisiva americana Sunday Morning della Cbs, le jam session di venerdì e sabato saranno nobilitate dalla presenza di Amnesty international Italia e dell’etichetta Nugo con i suoi artisti», spiega l’assessore Cittadini.

Jazz accordion festival, il programma

Apertura di programma quindi venerdì 8 aprile alle 21.30 alle Officine Soprani con l’Ermes Pirlo Fourths trio: il fisarmonicista bresciano ha scelto un organico inedito per dare spazialità alle sue composizioni: musica scritta che converge nella dimensione improvvisativa legata alla ricerca del suono, un muro sonoro intraprendente, vista la natura apparentemente distante dei tre strumenti. In realtà è la musica che prende direzioni inaspettate, in un gioco di rassicurante destabilizzazione con Roberto Bindoni alla chitarra e Andrea Baronchelli trombonista e tubista.

Sabato 9 alle 22 all’On stage club, serata piena di energia con il Note Noir quartet, ensemble toscano la cui cifra è la ricerca evoluta di linguaggi musicali moderni e cosmopoliti attraverso le caratteristiche di strumenti rappresentativi le tradizioni europee. Atmosfere originali, fluide e suggestive di cui sono artefici Roberto Beneventi (fisarmonica), Ruben Chaviano (violino), Tommaso Papini (chitarra) e Mirco Capecchi (contrabbasso).

Domenica 10 alle 18.30 al Salone degli Stemmi della civica residenza, chiusura affidata al progetto Antonello Messina solo, poliedrico e dinamico musicista italo-svizzero affermato sulla scena jazz internazionale, che proporrà il suo “Art of the solo”, un mix di padronanza tecnica, sensibilità e libera invenzione artistica, il cui scopo è quello di creare un profondo legame emotivo con il pubblico. Un ringraziamento speciale va all’Amma (Associazione music Marche accordion), Maxim’s group, Ottavianelli fisarmoniche ed Elisei Service & store che con il loro apporto permetteranno di organizzare e promuovere ad ampio raggio il Jazz Accordion festival. Ingresso libero a tutti gli eventi con prenotazione al link https://jaf.prolococastelfidardo.it/.

Il nuovo direttore del Museo della Fisarmonica

Il maestro Alessandro Mugnoz, intanto, proprio in queste ore, è stato scelto come nuovo direttore del Museo internazionale della Fisarmonica. Subentra a Christian Riganelli che ne aveva preso le redini nel 2014 dopo la lunga epoca di Beniamino Bugiolacchi, co-fondatore e storico coordinatore dello scrigno di arte e cultura inaugurato nel 1981 e rinnovato nell’estate 2020.

«Un significativo passaggio di consegne da un musicista ad un altro più orientato alla didattica e vicino al mondo dei Conservatori, un ricercatore che da sempre si dedica con passione allo studio della fisarmonica sotto il profilo organologico e storico – commentano il sindaco Roberto Ascani e l’assessore Ruben Cittadini -. Un profilo che ben si coniuga con l’ampliamento del percorso museale: nei suggestivi locali di cui si sta completando la ristrutturazione presso il Convento di Sant’Agostino, l’amministrazione sta infatti progettando di aprire una scuola di liuteria, abbinando l’aspetto laboratoriale e didattico in un luogo dove si potranno suscitare ulteriori emozioni con il nostro strumento simbolo, frutto della sapienza e dell’abilità dei nostri artigiani».

L’idea di un Museo “vivo” che non si limiti ad un mero, seppur prestigioso nel suo genere, ruolo espositivo dove si possano fare esperienze interattive calate nella tradizione, nella storia e nelle vibrazioni guardando nel contempo all’evoluzione dello strumento è una sfida che stimola il maestro Mugnoz. Diplomato in fisarmonica, musica corale e direzione di coro al conservatorio “Rossini” di Pesaro e Martini di Bologna, già docente di fisarmonica presso l’Issm “Pergolesi” di Ancona e attualmente al “Vecchi-Tonelli” di Modena, si avvicina al mondo musicale sin da bambino crescendo nella scuola del padre Edgardo. Suoi ispiratori, i maestri Gervasio Marcosignori e Salvatore Di Gesualdo, tra i più grandi concertisti del Novecento, con cui si perfeziona. Ha svolto attività artistica sia come solista che nella musica da camera con vari ensemble, ma si è sempre occupato anche di trascrizione, composizione e di redazione di opere didattiche per lo strumento. A breve sarà edito un testo frutto di anni di ricerca musicologica su “I precursori della fisarmonica contemporanea”. «È un orgoglio ricoprire questo incarico, un impegno che assumo con l’intento di potenziare questa emblematica realtà museale, il cui fascino va proiettato ancor di più verso l’esterno e verso le nuove generazioni per far conoscere ed apprezzare i valori di uno strumento dall’animo giovane, autentico ed espressivo come pochi, capace di creare l’arte, il bello e la speranza», afferma il maestro Alessandro Mugnoz ringraziando per l’opportunità di contribuire alla valorizzazione di un fulcro della cultura territoriale ma anche universale.