ANCONA – Una delle prime donne architetto – pardon: una delle prime architette – d’Italia. Femminista, ebrea, esponente politica e culturale di Ancona, oltreché apprezzata urbanista italiana. Lei è – o meglio, era – Paola Salmoni. Per il centenario dalla nascita, a ricordarla sono gli studenti dell’istituto d’arte Edgardo Mannucci di Ancona.
Una scuola che ha progettato proprio lei, Paola Salmoni, vincendo, nel 1962, il premio InArch. Oggi, l’architetta viene ricordata con una mostra, negli spazi di via Buonarroti 12. Una mostra che è stata inaugurata mercoledì (22 dicembre) e che rimarrà lì fino al 28 gennaio 2022.
«Dobbiamo a lei il piacere di poter frequentare ambienti che sono stati disegnati su misura per una scuola che si occupava di istruzione artistica, con aule e laboratori estremamente luminosi e con spazi dinamici – evidenzia il dirigente scolastico del Mannucci, Francesco Maria Orsolini.
«Una scuola dove è impossibile annoiarsi, dove la percezione e la cognizione sono sempre stimolate. Un debito di gratitudine poter frequentare (e lavorare) in una scuola bella come questa. Salmoni – prosegue Orsolini – è stata un’architetta, una delle prime donne laureate in architettura in Italia, e la prima donna architetto ad essere iscritta all’Ordine delle Marche. Quindi, una testimonianza pioneristica».
Testimonianza che Salmoni «ha confermato non solo nel suo ambito professionale di urbanista, ma pure nel suo impegno politico per l’emancipazione femminile, che è stata una costante di tutta la sua attività politica».
Morta nel 2013, Salmoni era conosciuta in tutta Italia e all’estero, tanto che a gennaio – oltre che ad Ancona – verrà ricordata al Museo Maxxi di Roma. Nella capitale, l’appuntamento è per il 16 gennaio.
Al Mannucci, «la mostra Paola Salmoni donna architetto del 20° secolo è stata organizzata come esito conclusivo di un percorso didattico iniziato nel 2020 e comprende documenti originali della vita di Salmoni, dell’impegno civile e politico che ha dedicato, in particolare, alla città di Ancona».
A chiudere l’iniziativa, la videointervista rilasciata alla “Survivor of the Shoah Visual History Foundation” (fondata da Steven Spielberg) in cui Paola Salmoni ricostruisce alcuni episodi della sua vita personale e familiare legati all’appartenenza alla comunità ebraica, per la quale fu gravemente discriminata dalle leggi razziali del 1938. Che la costrinsero, all’ultimo anno di corso, ad interrompere gli studi presso il Regio Liceo Ginnasio “Rinaldini” di Ancona e a trasferirsi a Milano per ottenere il diploma in una scuola ebraica.