ANCONA – Si è chiuso ieri (16 ottobre) il KUM! Festival. L’organizzazione parla di un bilancio positivo, con 10 mila presenze. La tre giorni di iniziative nel capoluogo regionale era iniziata il 14 ottobre, data dell’inaugurazione della kermesse. Suggestiva la location della Mole Vanvitelliana, benché alcuni incontri, come quello con l’attore e regista Kim Rossi Stuart, si siano svolti al Cine Teatro Italia di corso Carlo Alberto.
Dieci mila le presenze, dicevamo: 8.300 nei tre giorni del festival, finalmente senza restrizioni, che rendono nuovamente la Mole un’agorà vitale e propulsiva, la vera casa di KUM!, punto di riferimento tra i festival in Italia per la cura, di sé, dell’altro e del mondo che abitiamo. Per la prima volta, la manifestazione è inoltre uscita dai confini della Mole Vanvitelliana, per approdare sul palco del teatro Sperimentale, con Amen, primo testo teatrale di Massimo Recalcati, e negli spazi del cinema Italia, con l’anteprima nazionale di Brado, il nuovo film di Kim Rossi Stuart.
Sono invece 1.700 le presenze a KUM! Lab, il pre-festival con laboratori, incontri, spettacoli e proiezioni a cura di Jonas Ancona, destinati alle scuole e alla cittadinanza e destinati a rafforzare il legame con il tessuto sociale.
A loro si somma il pubblico della rete: 34.222 le visualizzazioni del sito www.kumfestival.it nell’ultimo mese, con 11.269 nuovi utenti unici. Oltre 15.000 i fan Facebook; 3.000 i follower su Instagram di cui 300 solo nell’ultimo mese.
Il festival, diretto dallo psicoanalista Massimo Recalcati con il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni, ha portato in città importanti esponenti del panorama culturale, provenienti da ambiti e discipline diverse. I tanti ospiti hanno creato una fucina di condivisione e sperimentazione – un cantiere – sul tema della vita, della cura e della sofferenza. Una vocazione fattiva richiamata anche dal sottotitolo Cantieri, che KUM! ha mantenuto in questa prima edizione post-pandemica.
L’organizzazione è già al lavoro per l’edizione del prossimo anno, dal tema Cantiere: La Vita della Scuola. «KUM! è straordinario» – commenta Paolo Marasca, assessore alla Cultura del Comune di Ancona. «Dai bambini del KUM! Lab alle migliaia di spettatori del festival, dalla comunità di relatori ai tanti adolescenti, tutti ricevono e danno qualcosa in questi giorni. Questo festival che nasce come evento, oggi è un motore sempre attivo, per il nostro territorio e per il Paese». L’evento, va ricordato, è stato organizzato dal Comune e dal Fondo Mole Vanvitelliana.
Anche quest’anno, il pubblico ha potuto usufruire del prezioso servizio di MicaMole: non un semplice bar, ma un progetto che impegna tutto l’anno un gruppo di ragazzi con bisogni educativi speciali e i loro insegnanti, nato dall’incontro tra la Mole e la cooperativa sociale Lavoriamo insieme, generato grazie ai docenti di sostegno dell’istituto alberghiero IIS Einstein Nebbia di Loreto e alla partnership di AlceNero.
E a proposito di diversità, pure nel 2022 KUM! ha voluto garantire a tutti l’accessibilità e la fruibilità dei contenuti tramite la traduzione simultanea in lingua dei segni LIS di alcuni incontri, come le lectio di Massimo Recalcati e di Moni Ovadia e il confronto fra il sociologo Luigi Manconi e Monsignor Vincenzo Paglia.
Apprezzatissimo dai bambini il KUM Kids, che ha messo a disposizione spazi e personale qualificato per consentire anche alle famiglie e ai più piccoli di partecipare al festival.
Non solo inclusione, ma anche risparmio energetico: «L’edizione 2022 – fanno sapere gli organizzatori tramite un comincato stampa – è stata particolarmente sensibile al tema della sostenibilità energetica e ambientale: grazie all’iniziativa GreenWay, gli ospiti si sono spostati su auto elettriche messe a disposizione dai partner della manifestazione. Inoltre, dal 2018, il festival è libero dalla plastica e sposa l’utilizzo di materiale compostabile e riciclabile».