Vincitore della Caméra d’or come migliore opera prima al 70° Festival di Cannes, Montparnasse femminile singolare della trentaduenne francese Léonor Serraille è un film sorprendente e luminoso, una commedia che è un elogio dell’instabilità e della capacità (e incapacità) di reazione agli imprevisti. Dal 24 maggio al cinema, distribuito da Parthénos, dipinge con delicato realismo un ritratto femminile tragicomico, dinamico e solare.
Cosa vuol dire diventare una giovane donna (il titolo originale del film è Jeune femme)? Ce lo racconta la trentunenne Paula (interpretata dalla straripante Lætitia Dosch), perdendosi tra le strade di Parigi, al suo rientro da un lungo soggiorno in Messico. Il guaio è che il suo ex, il celebre fotografo Joachim (Grégoire Monsaingeon) con cui ha condiviso dieci anni di vita, non vuole più vederla e lei si ritrova senza un soldo e senza casa. Accompagnata da un gatto, Paula, tra mille incontri, tante porte sbattute in faccia, lavori precari e guai a non finire, armata solo della sua debordante emotività, si reinventa una nuova vita. A modo suo. Incuriosita dalle tante persone che incontra, ha una sola certezza: ricominciare daccapo, con entusiasmo e rinnovata voglia di scoprire il mondo.
“A volte provo qualcosa che non avevo mai provato. È una nostalgia… Di tutte le cose che non ho mai fatto, di tutto quello che non ho ancora vissuto“, dice Paula nel film.
“Montparnasse femminile singolare nasce dal desiderio di disegnare il ritratto di una donna singolare che deve fare i conti con la solitudine che la circonda in una grande città, nello spazio di un inverno”, spiega la regista esordiente Léonor Serraille. “Ho voluto affrontare il tema dell’amore come una sete da placare, un pozzo da riempire, un tutto o un niente, e tra questo tutto e questo niente aleggiano allo stesso livello la speranza e la propensione verso il precipizio, la caduta, l’implosione”.
E ancora: “La costruzione del film è un tutt’uno con la costruzione interiore del personaggio. Come le tuniche di una cipolla, gli ‘strati’ di Paula si staccano man mano che incontra una serie di donne e di uomini. E lì si esprimono le sue ventate di vita, i suoi molteplici modi di comunicare, adattarsi e rimettersi in piedi… Paula ha la straordinaria energia di una bambina e l’ingenuità di una turista e cerca come un animaletto di sentirsi bene. Sfoggia una serie di talenti che spesso a noi mancano: slancio, umorismo, ribellione, libertà. È questa tonicità che volevo a tutti i costi filmare”.
Ma Paula non è il classico personaggio costruito per essere amata. Paula sa essere anche scostante e poco amabile. Ed è questo uno dei pregi ulteriori di Montparnasse femminile singolare: avere una forte aderenza alla realtà, senza idealizzazioni.
Ecco il trailer di Montparnasse femminile singolare:
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