SENIGALLIA – Con lo spettacolo Antigone, che andrà in scena al teatro la Fenice dal 12 al 17 febbraio prossimi, ci sarà anche il debutto di una nuova squadra di attori, tutta marchigiana. Dopo il successo dello spettacolo prodotto dal Centro Teatrale Senigalliese Arlecchino Servitore di due padroni, ecco l’altra novità a partire da questi primi mesi del nuovo anno.
Cinque gli attori professionisti della nuova compagnia: David Anzalone, attore, autore e regista teatrale senigalliese; Francesca Berardi, attrice senigalliese diplomata presso il Teatro Stabile delle Marche, nonché direttrice del Centro Teatrale Senigalliese; Valentina Illuminati, attrice grottamarese diplomata presso il Teatro Stabile di Genova; Filippo Mantoni, attore senigalliese diplomato presso l’Accademia romana Sofia Amendola; Alen Marin, attore portorecanatese diplomato presso l’Accademia Silvio d’Amico.
Altri grandi nomi marchigiani appariranno in scena: il regista dello spettacolo, nonché attore Luigi Moretti e la costumista Stefania Cempini, che curerà anche le scene assieme a Guerrino Andreani. Senigalliese anche il fotografo di scena, Paolo Monina – che sta esponendo fino al 28 febbraio presso la galleria della Fondazione Arca in via F.lli Bandiera. Inoltre, collaboreranno al progetto gli aiuto-registi marchigiani Maricla Sediari e Michele Petrocchi, e gli studenti della 4A del Liceo “Perticari” di Senigallia nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro.
Lo spettacolo Antigone sarà un adattamento del testo di Sofocle in chiave contemporanea a cura di Luigi Moretti ed Adriano Ferri, drammaturgo anconetano. Antigone prende vita in primo luogo dall’esigenza di recuperare il ruolo sociale e collettivo del teatro quale momento di condivisione, riflessione, incontro tra esseri umani e scambio all’interno della comunità, come accadeva anticamente in Grecia. In secondo luogo, dal desiderio di interrogarsi sulla giustizia e sul senso dell’etica nella società attuale, in un periodo storico in cui il potere è sempre più arroccato nelle sue posizioni e la cittadinanza chiede cambiamento, apertura, giustizia. Il testo classico avrà dunque intense interpolazioni contemporanee che accenderanno i riflettori su alcune piaghe del presente come la violenza sulle donne, il tema delle migrazioni, il modello Riace e le morti di stato.
Ma lo spettacolo Antigone non si esaurirà solo con la messa in scena a teatro: prima e dopo, in tutte le giornate di replica, si terranno incontri con varie persone e realtà del territorio marchigiano e non solo per portare a conoscenza di tutti l’esperienza di cittadinanza attiva, un modo di portare modernità al significato di Antigone.