CIVITANOVA MARCHE – Debutti, stelle della danza mondiale, maratone danzate dal tramonto a notte fonda, momenti di approfondimento e formazione. È tornato il XXVI festival internazionale Civitanova Danza, dedicato al maestro Enrico Cecchetti e promosso dal Comune di Civitanova Marche con l’Azienda Teatri di Civitanova, l’Amat, la Regione Marche e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Ricco il programma che si articola in due sezioni, Festival nel festival e La notte della stella, alle quali si aggiungono appuntamenti di grande prestigio. Dopo Civitanova Danza in famiglia (29 giugno) e Young Gala. Giovani Talenti & Civitanova Danza [Andata E Ritorno] (6 luglio), sabato 13 luglio arriva Il Festival nel festival che rappresenta il vero nucleo progettuale della manifestazione, offrendo al pubblico una maratona di danza che tocca tutti i teatri della città – Cecchetti, Rossini e Annibal Caro – dal pomeriggio a notte fonda con tre prime, assolute e italiane, e progetti di residenza nell’ambito del progetto Civitanova casa della Danza, ai quali si aggiunge Civitanova Danza Focus, una preziosa occasione di confronto su temi e protagonisti del panorama coreutico e Happydancehour, a cura delle scuole di danza della città.
Il Festival nel festival accoglie le prime italiane di Ball del coreografo Guilherme Miotto – brasiliano di base in Olanda, vincitore di molti premi, tra cui i prestigiosi Magnolia Award e André Gingras Award – con la compagnia Corpo Maquina (Teatro Cecchetti – ore 20.15), un trio per uomo, palla e spazio, che celebra il coraggio e la bellezza di tutto ciò che può essere raggiunto solo attraverso la lotta e di Voyager – spettacolo ispirato all’omonima sonda spaziale della NASA – della talentuosa Compagnia Nazionale di Danza di Malta diretta da Paolo Mangiola, calabrese d’origine e londinese d’adozione, forte di lunga esperienza in Italia e all’estero (Teatro Rossini – ore 21.30), artista che ama esplorare il mondo, spinto da sempre da un desiderio profondo di libertà e conoscenza.
Il trittico del Festival nel festival si completa con la prima assoluta di Suite escape di Riccardo Buscarini (Teatro Annibal Caro – ore 23.15), al termine di una residenza di creazione nelle strutture della città alta, Foresteria Imperatrice Eugenia e Teatro Annibal Caro. In Suite Escape, Buscarini torna al balletto e lo fa attraverso un quartetto basato sulla selezione di alcuni pas de deux del repertorio classico, le cui partiture musicali di Čajkovskij, Minkus, Adam e Auber e coreografiche vengono per questa occasione rivisitate, smontate, giustapposte in una chiave personale e inedita.
Civitanova Danza offre una importante vetrina anche alla danza italiana che giunge al festival il 20 luglio al Teatro Rossini con il Balletto di Roma e la prima assoluta di Io, Don Chisciotte del coreografo Fabrizio Monteverde, tra i più applauditi d’Italia, esponente di una generazione di talenti esplosa negli anni Novanta, che svolge, da ormai oltre trent’anni, un lavoro di elaborazione stilistica e drammaturgica che ne rende il segno unico e riconoscibile.
Splende La notte della stella il 27 luglio al Teatro Rossini con Sergei Polunin in Sacré. Star delle star, ucraino come Nijinsky, Polunin è diventato un vero e proprio personaggio che ha travalicato con la sua fama di “bad boy del balletto” il modo della danza, ma che sorprende in palcoscenico per le capacità di talentuoso danzatore di formazione classica. Considerato il miglior ballerino della sua generazione, un prodigio, il James Dean della danza, Polunin è entrato nell’accademia del Royal Ballet di Londra a 13 anni e a 19 ne è diventato il più giovane principal dancer. Audace, intenso, fisico. Il genio si accompagna alla sregolatezza. Nel 2012 sconvolge il mondo della danza classica osando abbandonare il Royal Ballet. Pensa addirittura di non ballare più, poi David Lachapelle gli chiede di esibirsi sulle note di Take me to Church di Hozier: il video diventa virale e Sergei ritrova la passione. “Io non ho scelto la danza”, dice in un documentario a lui dedicato, Dancer: “La danza è quello che sono”.
Sergei Polunin sarà in Italia il 20 luglio anche al Festival di Nervi e il 23 e 24 luglio al Florence Dance Festival sempre con Sacré e all’Arena di Verona il 26 agosto con la prima mondiale di Romeo e Giulietta. Sacré è il solo di Sergei Polunin, creato con la danzatrice e coreografa giapponese Yuka Oishi, che reinterpreta la figura del leggendario ballerino Vaslav Nijinsky. Lo spettacolo riporta in luce le ispirazioni e la musica del glorioso periodo dei Ballets Russes. La sagra della primavera di Igor Stravinsky è al centro del drammatico solo in cui si esplora la follia di Nijinsky e la sua ricerca di una “sensazione, non di un pensiero umano”.
Virgilio Sieni, già direttore della Biennale di Venezia Settore Danza, danzatore e coreografo tra i più rappresentativi nel panorama europeo, è ospite del festival il 2 agosto al Teatro Rossini con Metamorphosis sulle struggenti ed evocative musiche del compositore estone Arvo Pärt. Una produzione Compagnia Virgilio Sieni, in coproduzione con Bolzano Danza – dove lo spettacolo debutta in prima assoluta il 22 luglio – e in collaborazione con Amat & Civitanova Danza.
Accanto agli spettacoli, il festival rinnova l’appuntamento con l’alta formazione di cui è espressione il Campus Civitanova Danza per Domani, giunto alla settima edizione dal 5 al 10 agosto, con la consulenza artistica di Paola Vismara e i docenti della Scuola di Ballo Accademia Teatro alla Scala e del Ballet de l’Opéra de Paris che prevede docenti di altissimo profilo in continuità con le edizioni precedenti e vede giungere in città numerosi ragazzi provenienti da tutta Italia e dall’estero.