Silvio Soldini porta alla Mostra del cinema di Venezia Il colore nascosto delle cose, dramma sentimentale che giova del suo consueto sguardo delicato e profondo sulla vita. Presentato al Lido il 7 settembre, arriva subito nelle sale italiane, l’indomani, distribuito da Videa.
Pur non essendo il miglior Soldini, il film racconta con sensibilità l’incontro tra una donna non vedente e un uomo affascinante e affermato, che però è il vero cieco. Li interpretano rispettivamente Valerio Golino, molto a suo agio nel ruolo, e Adriano Giannini, che dello sciupafemmine un po’ tormentato ha anche il fascino. È lui Teo, un uomo in fuga. Dal suo passato, dalla famiglia di origine, dai letti delle donne con cui passa la notte e da cui scivola fuori alle prime luci del giorno, dalle responsabilità. Il lavoro è l’unica cosa che veramente ama; fa il creativo per un’agenzia pubblicitaria e non stacca mai, tablet e cellulari lo tengono in perenne e compulsiva connessione con il mondo.
Emma (Golino) ha perso la vista a sedici anni, ma non ha lasciato che la sua vita precipitasse nel buio. O meglio, l’ha riacchiappata al volo, ha fatto a pugni con il suo handicap e l’ha accettato con la consapevolezza che ogni giorno è una battaglia. Fa l’osteopata e gira per la città col suo bastone bianco, autonoma e decisa. Si è da poco separata dal marito e Teo, brillante e scanzonato, sembra la persona giusta con cui concedersi una distrazione. Per Teo, invece, tutto nasce per gioco e per scommessa. Emma è diversa da tutte le donne da lui incontrate finora ed è attratto e impaurito dal suo mondo. Una ventata di leggerezza li sorprende, ma quel galleggiare in allegria bruscamente finisce. Ognuno torna alla propria vita, ma niente sarà più come prima…
“Non vedere, vedendoci. Sviluppare la capacità di capire il tuo mondo da un punto di vista completamente diverso dal tuo, diventare a poco a poco Emma, che a sedici anni ha perso la vista, questo è scoprire Il colore nascosto delle cose“, spiega Valeria Golino al Lido.
Il colore nascosto delle cose invita a guardare oltre le apparenze. A scoprire i veri sapori della vita. È stato ispirato da un precedente lavoro di Soldini. Qualche anno il regista di Pane e tulipani fa ha girato un documentario, Per altri occhi, con dei non vedenti. “Era un mondo che non conoscevo e che mi ha stupito; ho scoperto persone piene di vita e d’ironia, che nonostante il loro handicap lavorano, fanno sport, viaggiano…”, ha raccontato il regista sceneggiatore. “Mi sono poi reso conto che al cinema non avevo mai visto niente di tutto ciò, che i ciechi erano spesso dipinti in modo drammatico, scontato, o con dei quasi super-poteri. Così ho deciso di filmare una storia d’amore con una non vedente come accade nella vita”.
Prima di girare il film Valeria Golino ha fatto un lungo lavoro di preparazione a Roma e a Milano, con il gruppo di persone non vedenti che Soldini aveva conosciuto per il doc e che si sono messe a disposizione con grande allegria. “Ho fatto tanti esercizi: per tre giorni la settimana giravo bendata per la città insieme alla mia coach per imparare a muovermi, poi ho preso confidenza con il bastone che a noi sembra quasi un orpello, ma che per la persone non vedenti è il suo migliore amico per girare in città”, racconta Valeria. “Insomma mi sono preparata a capire da cieca geograficamente dove mi trovavo e poi ho invaso la vita di amici non vedenti per capire come rispondono al telefono, come fanno la spesa, come usano il cellulare, ho imparato da loro o da attrice ho finto di imparare. Poi però le cose girando si sono complicate, perché per noi che siamo abituati a usare gli occhi per esprimere i sentimenti era difficile dare emozione, comunicare senza guardare”. E la chiusura scherzosa: “Come non guardare Adriano, superando lo sguardo di questo bellissimo uomo?”.
Ecco il trailer de Il colore nascosto delle cose:
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