Cultura

Dall’Iran a Moie sulla via della Seta

Anahita H. Dowlatabadi organizza un viaggio fra immagini, versi, note musicali e idee sospeso fra Italia, Georgia e Iran. Interculturalità, inteso come scambio tra culture e scambio di cultura, l'appuntamento a Moie

MOIE – Tre giorni di incontri, mostre, spettacoli, con artisti e docenti universitari di livello internazionale. Questo e molto altro è “Il lungo viaggio dell’arte sulla Via della Seta”, un progetto ideato e curato dalla designer Anahita Hoseinpour Dowlatabadi.

Organizzato dal comune di Maiolati Spontini, in collaborazione con la Pro Loco e la Casa delle Culture, l’evento ospitato alla Biblioteca Fornace di Moie fino a domenica 26 marzo e domenica 2 aprile, ad ingresso gratuito, è un viaggio fra immagini, versi, note musicali e idee sospeso fra Italia, Georgia e Iran. Anahita H. Dowlatabadi, classe 1979, nata a Esfahan ,in Iran, laureata in Disegno industriale, e arrivata a Moie per amore. Ha lavorato nel settore interior design ed exhabition a Tehran e dal 2006 vive in Italia. «Vent’anni fa, nei primi giorni di primavera – spiega – quando Shiraz è ricoperta di fiori d’arancio e pervasa di profumi, misi piede per la prima volta a Persepolis. Dieci anni ancora prima di allora, all’età di sette anni, le storie più affascinanti di sempre restavano per me i viaggi di Marco Polo lungo la via della seta, quegli stessi viaggi che gli diedero acculturazione, capacità di adattamento e totale integrazioni in quei popoli. Per queste ragioni senza una piena presa di coscienza credo di essere giunta alla reale intima esigenza di presenziare un simile evento, e trasmettere gli stessi valori di allora, in odor di un passato glorioso che fu, un po’; alla maniera di Persepolis, un po’ alla Marco Polo». Il consigliere delegato alla Cultura Sandro Grizi ha sposato l’iniziativa per l’alta qualità della proposta culturale e dei personaggi, di calibro internazionale, che saranno ospiti del comune, ma anche per la valenza di un progetto che si rivolge ai cittadini con un messaggio ambizioso: superare le distanze per creare un ponte fra mondi e paesi che sembrano lontani ma che, con l’arte e lo scambio culturale, possono diventare vicinissimi. In mostra gli artisti iraniani Anahita [Fatemeh] Aboutorabi (pittrice-grafista), Azadeh Badiee Dezfuli (pittrice-illustratrice), Anahita Hoseinpour Dowlatabadi (designer-fotografa), Seyyed Reza Lahiji (Università di Teheran), Sahar Nikzad (jewelry designer) Narges Pourghazi (artigianato artistico). Verranno esposte ulteriori opere di artisti non presenti all’evento.

I prossimi appuntamenti. Domenica 26 marzo, alle ore 16, il professor Luigi Magarotto, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, parlerà di “Georgia: storia e cultura”. Alle ore 18:15 pausa musicale di Amin Mirzaei. Si riprenderà alle 18:30 con Fiorenzo Gresta (collaboratore Università di Bologna) che farà una relazione su “Iran: Potenza poetica”. Domenica 2 aprile, sempre alla “eFFeMMe23” biblioteca “La Fornace”, alle ore 9,30 il professor Seyyed Reza Lahiji (Università di Teheran) parlerà di “Persian Design Project”. Alle ore 11 il professor Mohammadreza Riazi (Università di Teheran) illustrerà, invece, “I contatti artistici tra l’Iran e l’Italia dall’Antichità ad oggi”. Alle 16, il professore emerito Gianroberto Scarcia (Università Ca’ Foscari di Venezia) farà le sue considerazioni sull’evento. Concluderanno, alle 17,30, il professor Maurizio Pistoso (Università di Bologna) con letture poetiche. La mostra sarà visitabile con il seguente orario: lunedì 14,30-19, martedì, mercoledì e giovedì 10-13/14:30-19, venerdì 14:30-19 e sabato 10-13.

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