Cultura

L’importanza del parlar bene: se ne è discusso al Festival di Siena

Si è concluso domenica 9 il Festival della Lingua Italiana, che per la prima volta in assoluto ha avuto luogo a Siena. La kermesse ( 7-8-9 aprile) ha portato più di cento ospiti nella provincia toscana

SIENA- Si è concluso domenica 9 il Festival della Lingua Italiana, che per la prima volta in assoluto ha avuto luogo a Siena. La kermesse ( 7-8-9 aprile) ha portato più di cento ospiti nella provincia toscana, tra cui volti molto noti come Massimo Cacciari, Francesco Giorgino, Enrico Mentana, Maurizio Bettini, Tommaso Cerno, Gian Antonio Stella, Mario Morcellini, Andrea Vianello, Amir Issaa e i ragazzi del sito Lercio.it. Ovviamente un festival di questo calibro non poteva che avere location di prim’ordine, e infatti Palazzo Pubblico, il Teatro dei Rinnovati e Palazzo Patrizi sono stati i siti scelti per ospitare le conferenze, che hanno visto la partecipazione di un pubblico numerosissimo. Dalle scuole superiori agli studenti universitari, da curiosi accorsi da tutt’Italia ai cittadini senesi, il Festival ha riscosso un acclamato successo, frutto anche e soprattutto della line-up di eccelso livello. La kermesse è stata chiamata “Le parole in cammino” proprio per la sua focalizzazione sullo sviluppo contemporaneo dei vocaboli e della linguistica, il tema cardine di molte conferenze. L’obbiettivo principale era quello di far capire al pubblico l’importanza del parlar bene e di come la nostra lingua abbia subito negli anni un processo di mutazione, frutto dell’avvento dei linguaggi del web e del rimpianto lascito della lettura, soprattutto da parte dei più giovani. E il successo del Festival si è confermato proprio nella folta presenza di ragazzi e studenti tra le file del pubblico, che è apparso copioso non solo ai dibattiti dei “grandi nomi” ma anche nelle conferenze minori.

I PREMI

Nel corso del Festival si sono susseguite poi alcune manifestazioni di premiazione a personaggi che nell’ultimo anno si sono riscoperti inventori di neologismi. Per questo sono stati premiati sul palco del Teatro dei Rinnovati il piccolo Matteo e la sua maestra Margherita Aurora per la coniazione del termine “petaloso” e Enrico Mentana per “webete”.  La maggior parte degli eventi hanno visto la coordinazione del noto linguista Matteo Arcangeli e, come nel caso della premiazione di Mentana e Matteo, il sindaco di Siena Bruno Valentini. La chiusura domenica 9 ha visto lo spettacolo del gruppo teatrale degli “Oblivion” con la messa in scena di “I promessi sposi” e “Sanremo in … 6 minuti” e un incontro di slam poetici e rap. Tutta la kermesse è stata un’ottima vetrina per Siena e più in generale per l’emancipazione dell’italiano corretto tra i più giovani, che come è emerso dalle parole dei più esperti, è effettivamente in disuso. Alla prima organizzazione, il Festival della Lingua Italiana può ritenersi soddisfatto dei propri successi e convinto di una successiva riproposizione il prossimo anno.

di Riccardo Belardinelli

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