In attesa di vedere al cinema il debutto alla regia dell’attrice Maggie Gyllenhaal, La figlia oscura, film candidato a tre Oscar e dal 7 aprile in sala – perché il cinema è innanzitutto al cinema -, in occasione della Festa della donna proponiamo un quintetto di titoli al femminile, tutti al bacio, da vedere o rivedere (in streaming, legale). Cinque film di donne registe, buoni film, se non buonissimi. Voci italiane di oggi e di ieri, echi dagli States e dall’Europa del Nord, e una spruzzata di Oriente.
Il potere del cane (2021) di Jane Campion
Frontrunner agli Oscar 2022 con 12 nomination, Leone d’argento – Premio speciale per la regia all’ultima Mostra del cinema di Venezia, Il potere del cane è un film che monta lentamente, per poi squarciare con la sua caustica crudeltà sotterranea.
Un torreggiante Benedict Cumberbatch è un mandriano machista e autoritario che tormenta la nuova moglie (Kirsten Dunst) del fratello (Jesse Plemons) e il figlio di lei (Kodi Smit-McPhee), mingherlino e dalle movenze delicate. Tra il ragazzino gracile e il cowboy dispotico è guerra fredda. O forse no. Mentre segreti indicibili stanno lì a disorientare, fino alla fine.
Jane Campion, una volta di più, prende la mira e fa centro.
In streaming su Netflix.
Film d’amore e d’anarchia (1973) di Lina Wertmüller
Un omaggio a lei, l’ironica e intensa Lina, mancata pochi mesi fa, prima donna nella storia a essere candidata all’Oscar come migliore regista con Pasqualino Settebellezze.
Qui proponiamo uno di quei suoi film che concorre al record di titolo più lungo, Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” (la Wertmüller si divertiva a tessere titoli lunghissimi e irriverenti, come la sua giocosa filmografia, tanto che nel Guinness dei primati vanta il record come titolo più lungo di un film nella storia del cinema il suo Un fatto di sangue nel comune di Siculiana fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici. Amore-Morte-Shimmy. Lugano belle. Tarantelle. Tarallucci e vino).
Film d’amore e d’anarchia, con Giancarlo Giannini anarchico antifascista goffo e insicuro che vuole uccidere Mussolini, è anche un omaggio a un’altra grande donna, Mariangela Melato, che interpreta una prostituta. Un film meno compiuto di Pasqualino Settebellezze o Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, che però ci rende il solito sguardo grottesco di Lina.
In streaming su Chili e Rakuten tv.
Nico, 1988 (2017) di Susanna Nicchiarelli
Da una grande voce femminile italiana del passato recente, a un’altra voce femminile italiana del presente e del futuro, dallo sguardo nuovo e profondo. Susanna Nicchiarelli, regista romana classe 1975, ci ha regalato ritratti di donne contraddittorie, carismatiche, fragili. L’ultimo è stato Miss Marx (2020), dedicato alla figlia del grande filosofo, Eleanor Marx. Ma è l’affresco precedente, Nico, 1988, che è rimasto nel cuore.
Il film racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, l’ex musa di Andy Warhol e cantante dei Velvet Underground. La incarna Trine Dyrholm, attrice e cantante danese che cattura tutta la sua forza tragica, intensamente decadente ma anche vibrante di una tenerezza sommessa.
In streaming su RaiPlay (gratis), Amazon prime, Chili, YouTube, GooglePlay, Apple Tv.
In un mondo migliore (2010) di Susanne Bier
Film capolavoro della regista danese Susanne Bier, che poi si è un po’ smarrita, ha vinto il Golden Globe e l’Oscar al miglior film in lingua straniera.
Delicato e potente, è un dramma morale che si interroga sui limiti e sulle contraddizioni degli ideali più nobili e pacifisti.
Un ragazzino preso di mira dai bulli e uno arrabbiato per aver perso la madre diventano amici. Il padre (Mikael Persbrandt) di uno dei due è medico in Africa. Qui in Europa, in Danimarca, ma anche là in quel continente lontano, intanto un interrogativo brucia e sconquassa: davanti a prepotenze, piccole o enormi e inaccettabili che siano, bisogna rimanere lucidi e giusti o diventare vendicatori e violenti come i nostri aggressori?
In streaming su Chili, YouTube, GooglePlay,
Caramel (2007) di Nadine Labaki
Dal Libano una commedia colorata e allegra che sa parlare anche di tematiche più profonde come l’autodeterminazione femminile in un mondo maschilista e l’omosessualità. È il film d’esordio alla regia di Nadine Labaki, che è anche attrice, prima donna araba ad essere stata candidata a un Golden Globe con il suo successivo Cafarnao – Caos e miracoli del 2018.
In una Beirut dalle tinte esotiche e chiassose, dove non si fa cenno ai conflitti politici, attorno a un salone di bellezza si intrecciano le vite di cinque donne libanesi, ognuna con un problema. Una ha una relazione con un uomo sposato, una non è più vergine ma il suo futuro marito è musulmano, un’altra è attratta dalle donne. Un’altra ancora è alle prese con la fatica di accettare l’incombere dell’età, una è dibattuta tra il dovere e il desiderio.
In streaming su Chili, iTunes, La7 Rivedila (gratis).