SENIGALLIA – Si intitola “Sandy Skoglund. I mondi immaginari della fotografia. 1974-2023” l’ultima mostra che il Comune di Senigallia, Città della Fotografia, ha organizzato e che aprirà i battenti il prossimo 23 novembre. Fruibile fino al 2 giugno 2024 nelle sale di palazzo del Duca, l’esposizione vuole ripercorre la carriera dell’artista statunitense celebre per le sue opere colorate ed evocative, dove la fantasia dialoga con la realtà in un gioco di contrasti surreali e stranianti.
Ancora una volta è la fotografia il medium scelto per immortalare le installazioni ambientali composte da oggetti quotidiani, materiali da lei disegnati e fabbricati e sculture di piccolo e medio formato che realizza appositamente per i suoi paesaggi immaginifici. Tutti i lavori hanno una gestazione piuttosto lunga, poiché la Skoglund passa mesi, a volte anni, a studiare e ricreare ogni minimo dettaglio dell’installazione che verrà poi fotografata, utilizzando la cifra stilistica dei forti contrasti cromatici che rendono la scena ancora più fantastica e surreale. Un lavoro nel lavoro poiché la fotografia serve per immortalare qualcosa, l’arte concettuale, di cui si perderebbe la memoria in poco tempo. Come ha dichiarato l’artista: «La mia arte può essere recepita come un dipinto, come una finestra aperta su un altro mondo».
La mostra “Sandy Skoglund. I mondi immaginari della fotografia. 1974-2023”, organizzata dal Comune di Senigallia con il sostegno di Regione Marche, la collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio e Galleria Paci Contemporary, è un altro tassello nell’ambito di quel percorso di valorizzazione dei grandi fotografi che la Città della fotografia ha avviato anni fa. L’esposizione racconta tutte le fasi dell’attività di Sandy Skoglund, da quando negli anni ’70 inizia a fotografare da autodidatta, passando per i primi grandi successi di pubblico e critica degli anni ’80, come “Radioactive cats” e “Revenge of the goldfish” con i loro ormai iconici animali fluorescenti, e per le celebri opere degli anni ’90, come “Atomic Love” e “The cocktail party”, dove le installazioni diventano sempre più ricche e complesse con figure umane e statue che convivono in dialoghi silenti. Infine “Winter”, l’ultima opera realizzata dall’artista, un lavoro iniziato nel 2008 e terminato nel 2018 la cui elaborazione ha richiesto anni di prove e tentativi, in cui ha sperimentato tecniche nuove e processi digitali focalizzati sull’immagine del fiocco di neve.
Proprio “Winter” è protagonista di un focus nell’esposizione senigalliese: oltre alla fotografia omonima verrà ricreato in mostra il setting di realizzazione, con gli sfondi e alcune delle sculture originali usate da Skoglund, per permettere ai visitatori di entrare letteralmente nell’opera e scoprire da vicino la minuzia di dettagli e l’incredibile lavoro che si cela dietro a uno scatto solo apparentemente istantaneo.