JESI – Successo di pubblico per la mostra Futurismi, appena conclusa a Palazzo Bisaccioni.
Organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi e curata da Stefano Papetti, l’esposizione ha ottenuto un grande successo di visitatori e destato notevole interesse culturale. Le opere del Gruppo “Boccioni” maceratese, formatosi a partire dall’organizzazione della prima rassegna futurista marchigiana del 1922 e i lavori di alcuni tra i più grandi artisti che hanno preso parte al Movimento di Marinetti, dal 7 dicembre scorso al 26 febbraio, sono stati esposti nelle Sale Museali di Palazzo Bisaccioni. La mostra ha avuto il prestigioso patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, ed è stata visitata da circa 2900 curiosi. Commenti positivi anche da parte degli studenti e dei professori delle scuole secondarie di Jesi, Falconara e Serra San Quirico. L’occasione per porre l’attenzione sugli sviluppi che il Futurismo ha avuto nelle Marche a partire dal 1922, quando a Macerata, presso il Convitto Nazionale, il giovane pittore Ivo Pannaggi organizzò una mostra di opere di Balla, Boccioni, Carrà e Depero, e sui riflessi di tale stagione dell’arte italiana su quella marchigiana, che non furono di poco conto. A Jesi sono state esposte alcune opere di principali esponenti del movimento come Balla, Depero, Sironi e degli artisti marchigiani che hanno fatto parte del “gruppo futurista” o “gruppo maceratese” quali: Rolando Bravi, Cleto Capponi, Sante Monachesi, Ivo Pannaggi, Umberto Peschi, Bruno Tano e Wladimiro Tulli. Connessi alla mostra il convegno con i figli di alcuni tra gli artisti marchigiani del Gruppo Boccioni, che hanno raccontato l’esperienza artistica dei loro genitori all’interno dell’avanguardia, e la cena “futurista” organizzata in collaborazione con la Fondazione Federico II, che ha messo in tavola alcune delle ricette enunciate nel Manifesto della Cucina Futurista.