URBINO – Nel segno della valorizzazione delle collezioni permanenti con nuovi allestimenti e illuminazione di Palazzo Ducale. Ma anche mostre sul Duca Federico da Montefeltro e Barocci.
Si è appena insediato a Urbino come direttore della Galleria nazionale delle Marche lo storico dell’arte Luigi Gallo. Sarà anche direttore della Direzione Regionale Musei Marche (Rocche di Gradara e di Senigallia, Museo Archeologico Nazionale delle Marche, Musei Archeologici Statali di Ascoli Piceno, Arcevia, Cingoli e Urbisaglia, Antiquarium di Numana, Museo Statale Tattile Omero).
Lo abbiamo raggiunto al telefono per conoscere quali progetti ha in serbo per Urbino. «Purtroppo la contingenza dell’epidemia è un fattore negativo per tutti e i musei restano chiusi – spiega Gallo – ma noi continueremo a lavorare in maniera attenta cercando di progettare una nuova comunicazione e un nuovo allestimento. L’obiettivo è il riordino e la valorizzazione della collezione permanente secondo criteri scientifici più moderni. Urbino ha una collezione straordinaria, dunque va raccontata e narrata anche grazie a una illuminazione nuova. Abbiamo anche delle mostre in cantiere e saranno centrali per il 2022 con l’anniversario del granduca: ci concentreremo sulla figura dell’architetto Francesco di Giorgio Martini. Poi a fine mandato presenteremo la mostra su Federico Barocci, il grande pittore urbinate a cui va data la giusta importanza».
Gallo parla anche del lavoro dei suoi predecessori: «Aufreiter ha lavorato al meglio per il potenziamento del marketing di Palazzo ducale e Pierini ha saputo portare avanti un progetto culturale importante. Ora il mio obiettivo è ragionare sulla collezione permanente e restituirle un’importanza centrale per il Palazzo».
Urbino vuol dire Raffaello e Gallo insisterà sulla figura del divin pittore. «Sono stato editor della mostra alle Scuderie del Quirinale e posso dire che Raffaello vince ogni battaglia mediatica: è un artista pop che continueremo a divulgare grazie a mostre, conferenze e interventi. Il primo appuntamento riguarderà le tappezzerie con una mostra sulla manifattura. Urbino è stata un centro culturale incredibile in cui hanno lavorato in pochi anni Raffaello, Bramante, i fratelli Zuccari e Barocci. Saremo in grado di comunicarlo al meglio. Grazie all’autonomia avuta dal 2015 con la riforma Franceschini saremo importanti protagonisti a livello nazionale».