È stata presentata la quinta edizione del Ginesio Fest, diretto da Leonardo Lidi, e con questa anche il Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore” presieduto da Remo Girone. Dal 18 al 25 agosto 2024 tra le strade le piazze e i siti d’arte di San Ginesio (Macerata) va in scena una settimana intensa di spettacoli, residenze artistiche, incontri, laboratori e mostre. Tra i nomi, quelli degli artisti Lucia Mascino, Valerio Aprea, Paolo Nani, Tindaro Granata, Eleonora Danco, Rosario Lisma, Claudio Tolcachir, Valentina Picello, Christian La Rosa. Artista residente, Alessio Maria Roman. Tra gli eventi, la mostra dedicata al grande fotografo Marcello Norberth.
Il Ginesio Fest è uno dei festival teatrali più rinomati del panorama teatrale italiano, e si distingue per la sua natura diffusa e originale, che permette agli spettacoli di intrecciarsi con gli spazi suggestivi della città, dalle storiche mura alle piazze accoglienti. San Ginesio, tra i borghi più belli d’Italia, si trasformerà ancora una volta in palcoscenico, accogliendo artisti e spettatori da tutta Italia e dall’estero.
Elemento imprescindibile dell’intero evento è il Premio San Ginesio “All‘arte dell’Attore”, anch’esso alla quinta edizione. Il premio celebra ogni anno un attore e un’attrice che si sono distinti nel corso delle loro carriere. «San Ginesio è il Patrono della gente di teatro, ed è anche il Patrono del Borgo di San Ginesio – afferma Remo Girone che presiede la giuria – il Premio San Ginesio All’arte dell’Attore, non poteva che nascere qui». I vincitori saranno annunciati ad agosto.
Il tema del Ginesio Fest 2024 sarà la Solitudine, e non a caso una delle forme teatrali più esplorate da questa edizione sarà quella del monologo. Come spiega il direttore Leonardo Lidi, «i monologhi sono, nel bene e nel male, il fenomeno teatrale del 2000 e hanno la peculiarità di raccontare, qualunque sia il contenuto dello spettacolo, lo stato di solitudine nella quale è immerso l’attore di oggi. È solo tramite i monologhi, dunque, che affronteremo il nostro viaggio festivaliero».
Si parte con i monologhi di Marco Dambrosio, in arte Makkox, interpretati da Valerio Aprea al quale è stata affidata l’apertura del Ginesio Fest con il suo Aspettando l’Apocalisse (18 agosto). Tra teatro e arte visiva seguono i “Piccoli Miracoli” (19 agosto) del regista norvegese Frede Gulbrandsen dove la solitudine di un disegnatore nel suo studio genera un nuovo mondo fatto di immagini; il creatore e l’interprete di questo spettacolo è Paolo Nani. E poi Anna Cappelli (20 agosto) di Annibale Ruccello, un testo di enorme impatto proposto dal regista argentino Claudio Tolcachir, tra i più potenti del panorama internazionale, e portato in scena dalla magnetica Valentina Picello.
L’incontro con le solitudini delle detenute-attrici del teatro Piccolo Shakespeare della Casa Circondariale di Messina ha ispirato la creatività dell’attore e regista siciliano Tindaro Granata che ha dato vita allo spettacolo “Vorrei una voce” (21 agosto), delicata e toccante introspezione costruita attraverso le canzoni di Mina, per interrogarsi sul sogno, sulla sua assenza e soprattutto la sua perdita.
Tra gli appuntamenti quello con Eleonora Danco in “Me Vojo Sarvà” (22 agosto), spettacolo entrato nella storia della drammaturgia italiana per la sua forza d’impatto. Lucia Mascino, grazie alle parole e alla regia di Lucia Calamaro racconterà lo “Smarrimento” (23 agosto) di una scrittrice in crisi che, sola in una stanza, crea o cerca di creare personaggi e dialoghi per superare il famoso blocco. Giusto” (24 agosto) di Rosario Lisma è il dipinto surreale di un personaggio scolpito magistralmente tra Fantozzi e il Principe Myskin.
A fare gli onori di casa come conduttore della serata inaugurale e finale e per gli incontri con le compagnie sarà Christian La Rosa. L’artista porta anche in scena lo spettacolo “Senza motivo apparente”, ispirato dal libro di Sergio Anelli “Omicidio in danno del dottor A”.
Per Leonardo Lidi, direttore del Ginesio Fest, «il teatro contemporaneo deve ribadire la sua natura di luogo di incontro. Un luogo fisico, appunto, dove i corpi incontrandosi possono e devono condividere emozioni senza paura. Per combattere, tra l’altro, la solitudine tecnologica e post- pandemica. In questa direzione l’idea di invitare come artista residente per l’edizione 2024 il maestro Alessio Maria Romano, coreografo e pedagogo, leone d’argento alla Biennale di Venezia, che assieme agli allievi del Teatro Stabile di Torino e della Scuola del Piccolo Teatro di Milano, svilupperà uno studio sulla solitudine attraverso il movimento con il laboratorio “Island – Concerto per corpi soli” (restituzione il 24 agosto alle 18.45)».
Uno spazio speciale del festival sarà dedicato all’infanzia e all’adolescenza. Il programma sarà curato anche in questa edizione da Vera Vaiano, e viaggia su due binari paralleli, gli spettacoli e l’offerta formativa.
In questa edizione il Ginesio Fest, ha deciso di dedicare una mostra al grande fotografo Marcello Norberth, scomparso il 5 marzo del 2024, il quale era nato proprio a San Ginesio il 16 gennaio del 1937. La mostra sarà curata dal figlio di Marcello Norberth, Luca Manfrini, e propone le opere di uno tra i maestri della foto di scena italiana, artista di riferimento di tanti grandi registi, tra cui Luca Ronconi.
Da non perdere, all’interno del cartellone anche gli appuntamenti con le letture – all’ora del tramonto – di Remo Girone.
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