ANCONA – Dalla musica celtica a Sanremo rock. La band marchigiana degli Heich, nata nel 2015 come gruppo cover irlandese, canta ora i propri successi. A scrivere e suonare canzoni non solo Irish sono Federica Priscilla Nicodemo (voce), Cristiano Andrenacci (violino e mandolino), Gloria Nobili (fisarmonica, sinth) e Sauro Catalani (chitarra elettrica e acustica).
Alla batteria troviamo invece Michael Emanuel Sagripanti e al basso Marco Gallucci. Ma andiamo con ordine: com’è nata questa band? «Beh – spiega Andrenacci – di fondo, c’è la nostra forte passione per l’Irlanda, il nostro comune denominatore che ci ha sempre affascinato e unito. Siamo sempre stati interessati ai costumi, alla musica e agli usi irlandesi. Avevamo tutti il nostro background, dal metal alla musica classica».
E se vi chiedete quale sia la particolarità della musica irlandese, è presto detto: «È una musica folk, territoriale e questo è stupendo». Come stupenda è stata l’esperienza al teatro Ariston di Sanremo.
La svolta è arrivata qualche anno fa, tra il 2018 e il 2019, «quando abbiamo deciso di cambiare volto e di proporre pezzi nostri, solo nostri. Prima ci chiamavamo Irish five e facevamo solo cover irlandesi. Poi, siamo diventati gli Heich, e abbiamo iniziato questo altro percorso: c’è chi viene dal metal nella nostra band, dall’elettronica e chi ha delle maggiori influenze celtiche». Insomma, un mix perfetto che potrebbe rivelarsi la chiave di successo del complesso musicale.
«A Sanremo Rock, contest canoro nazionale, siamo andati con un nostro inedito – raccontano dalla band – e siamo arrivati in finale. Un inedito che, a dire il vero, non ha una componente irlandese, ma è musica mista. C’è del folk, del metal, un po’ di celtico. L’Ariston è stato magnifico. Sa, noi è da poco che facciamo pezzi inediti e c’è stata pure la pandemia di mezzo che ci ha fermato».
Quindi, arrivare nella città dei fiori, dove si sono esibiti i più grandi artisti della musica italiana, «è stata una grande soddisfazione, abbiamo preso contatti di persone che potrebbero rivelarsi opportunità interessanti».
«Quando entri in un teatro simile, vieni invaso dalla storia di quel posto – commentano gli Heich –. All’Ariston c’è tutta la storicità legata a quel luogo palco. Arrivare lì, in quel teatro, con un pezzo nostro e poterci esibire di fronte a giudici autorevoli è stato qualcosa di indimenticabile». Intanto, nei prossimi giorni uscirà il loro nuovo singolo.
Gli Heich, quando erano ancora gli Irish five hanno vinto l’European Celtic Contest al Montelago Celtic Festival. Ed è proprio la lettera H a fare da padrona nel nuovo naming della band marchigiana. Nell’area dell’Europa settentrionale, dove attinge le origini il sound degli Heich, questa lettera corrispondeva in runico ad “Hagalaz” ovvero “grandine” e veniva collegata al numero 8, in inglese “eight”, metafora per eccellenza dell’infinito.
Un insieme di suoni e giochi di parole portano alla nascita del termine Heich a simboleggiare un nuovo inizio: la distruzione del vecchio per la costruzione del nuovo, proprio come succede dopo una forte “grandinata”.
Dopo il primo album Uisce, uscito nel 2017 ed impreziosito dalle cover dei Floggin Molly, dei Corrs, dei Dubliners e dei Dropkick Murphys, la “metamorfosi musicale” porta il gruppo alla creazione dei primi tre inediti: Hammerfist, Max e Mountain Field.
Il 2021 è stato l’anno dell’uscita del nuovo album degli Heich The only God is Nature, composto da soli inediti, grazie al mix vincente tra folk, metal, epic e rock. Oltre 300 serate hanno segnato il percorso della band fino ad oggi, impreziosito dalla partecipazione ai principali Festival di musica celtica e Rock italiani.
I componenti della band sono tutti marchigiani, prevalentemente di Fermo. Andrenacci, ad esempio, è di Monte Urano, mentre qualcun altro è di Rapagnano. La cantante del gruppo è di Monsano (vicino Jesi) e la fisarmonicista di Castelfidardo.