Cultura

«Il mio Teatro»

Daniele Vocino ci guida attraverso l'anima del Nuovo Melograno di Senigallia. Uno spazio d'arte ed espressione messo a disposizione della collettività. Con emozione e un po’ di pudore, ci racconta la genesi di uno dei pochi teatri italiani privati

Daniele Vocino

SENIGALLIA – «Lo spettacolo su Galileo di Piergiorgio Odifreddi previsto il 9 Marzo è tutto esaurito. Al Teatro Nuovo Melograno Abbiamo 100 persone il lista d’attesa, tanto che stiamo pensando ad una seconda data, vediamo se sarà possibile». Daniele Vocino inizia così il bilancio di questi due anni della sua grande avventura.

Il suo Teatro è un vero gioiello con 99 posti, un modernissimo impianto a led, e un elegante e grande foyer, dove è presente una esposizione permanente di opere d’arte che cambia soggetti di volta in volta e dove si svolgono anche intereassati spettacoli per la rassegna “Contatto”.

‘Il suo Teatro’ non è un modo di dire. Vocino lo racconta con emozione e un po’ di pudore, ma quello che ci dice, tutto di un fiato, è necessario per conoscere come è nato uno dei pochi teatri italiani privati, aperti negli ultimi tempi. «Il Teatro è mio grazie a un lascito di mia madre che è venuta a mancare, ma ha voluto assecondare la mia grande passione, la mia ragione di vita: la recitazione».

L’attore senigalliese ha creato questo nuovo teatro con l’attrice e regista Catia Urbinelli, ristrutturando una vecchio sito artigianale. Ci racconta che l’avventura sta andando molto bene: «Non ci sono difficoltà particolari, tranne i normali problemi quotidiani di qualsiasi lavoro o impresa. –Racconta tranquillo – Ci sono spettacoli che hanno realizzato il sold out come questo di Odiferddi e altri più particolari e un po’ Off, che ancora devono trovare un proprio pubblico.

«Dopo la prima stagione, abbiamo messo a punto l’organizzazione: io mi occupo della programmazione di tutti gli spettacoli di produzione esterna, che vanno a comporre il cartellone. Catia Urbinelli invece si iocupa di tutta la stagione della Compagnia il Melograno che si esibisce al Teatro Nuovo Melograno, ma va anche in tournè per l’Italia».

«Il finanziamento per acquistare e ristrutturare l’immobile – continua Daniele Vocino – è stato interamente privato – ma non è a fondo perduto, – afferma deciso – nel dovuto lasso di tempo, che nelle previsioni è adeguatamente lungo, il denaro deve rientrare -. Per ora le cose stanno andando bene: la Compagnia il Melograno paga un canone mensile al Teatro Nuovo Melograno. Le produzioni esterne vengono pagate a cache e poi rientro delle spese con la vendita dei bilglietti», sottolinea da impresario ormai esperto.

Alcune associazioni come quella che organizza il corso di Tango Argentino, tutti i venerdì, diretto da Hector Oscar Orzuza e Stefania Marcucci, noleggiano il teatro per i periodi in cui gli serve.

Vocino segue tutto questo, ma soprattutto recita, recita da quando aveva 16 anni, oggi ne ha trentadue. Ha sempre lavorato con la Compagnia del Melograno, fondata da Catia Urbinelli. Parallelamente ha calcato i palcoscenici di teatri e stage in diverse città Italiane: da Torino a Bologna, dopo il debutto nel 2001 a Forlì.

Il “Teatro Nuovo Melograno” rappresenta il concretizzarsi di oltre 20 anni di attività artistica della Compagnia Il Melograno, fondata nel ’92 da un gruppo di giovani attori. Dal ’96 sotto la guida dell’attrice e regista Catia Urbinelli, la Compagnia comincia a rappresentare spettacoli in varie regioni d’Italia e all’estero, dando il via ad una serie di importanti collaborazioni e progetti con altre realtà del territorio e non solo.

«Vogliamo fare compagnia in tutti i sensi, – dicono gli animatori del Nuovo Melograno – è importante che fra gli spettatori, i frequentatori, grandi e piccoli, dei corsi di recitazione e cinematografia, e tutti i loro amici e parenti, si stabilisca un senso di comunità, una relazione e una frequentazione che arricchisca tutti quanti».

Daniele Vocino per contribuire alla costruzione dei questa comunità è insegnante nei corsi di teatro per ragazzi, dalla prima elementare alla terza classe delle superiori. Dai sessanta degli inizi, gli studenti sono diventati centotrenta.

Fra i 17 e i 18 anni si passa nel teatro degli adulti e la competenza diventa di pertinenza dell’esperta Urbinelli.

Filippo Volpini è l’insegnante del Laboratorio di Cinema del Nuovo Melograno dopo essersi diplomato in Regia Cinematografica alla Scuola Internazionale NUCT di Cinecittà, trasmette la sua passione ai giovani e meno giovani senigalliesi, che vogliano impararare o prefezionardi nella settima arte.