Cultura

Il “sorpasso” di Cristiana Vaccaro

Dopo i successi nella fiction tv "Un medico in famiglia 10", l'attrice sarà sul palcoscenico del Teatro Pergolesi il 25 marzo in un doppio ruolo femminile per lo spettacolo tratto dal celebre film di Dino Risi. Protagonisti della pièce sono Giuseppe Zeno e Luca Di Giovanni

L'attrice Cristiana Vaccaro

Cristiana Vaccaro ha una carriera ricchissima di esperienze. Diplomatasi all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, ha percorso le vie del teatro, del cinema, della fiction tv ed è proprio per la sua interpretazione di Maddalena nell’ultima stagione di “Un medico in famiglia” che ha conquistato il grande pubblico. Con la sua travolgente simpatia, la sua fresca bellezza, il suo approccio semplice e garbato da “attrice della porta accanto” incrocia spesso i territori della commedia ed è così che la ritroveremo sabato 25 marzo alle ore 21 sul palcoscenico del Teatro Pergolesi di Jesi in occasione de “Il sorpasso” in scena per la Stagione di prosa. Lo spettacolo – trasposizione teatrale del celebre film diretto da Dino Risi e scritto dallo stesso Risi con Ettore Scola e Ruggero Maccari – approda a teatro con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Micaela Milano, le musiche originali di Massimiliano Pace, le scenografie di Alessandro Chiti, i costumi di Françoise Raybaud, in una coproduzione Bananas srl con Abc Produzioni, Teatro Arte, Marche Teatro. Nei panni di Bruno (interpretato sul grande schermo da Vittorio Gassman) è Giuseppe Zeno, mentre Luca Di Giovanni è il giovane Roberto (nel film interpretato Jean-Louis Trintignant). A Cristiana Vaccaro, che nel “Sorpasso” incarna un doppio ruolo, chiediamo di raccontare lo spettacolo.

Il sorpasso per il grande pubblico è un film che ha segnato un’epoca, l’icona del boom economico italiano con i suoi vizi e le sue virtù. 55 anni dopo lo vediamo per la prima volta a teatro, è cambiato qualcosa rispetto al “clima” di quegli anni?
«Quello del boom economico di quegli anni era un periodo carico di aspettative e voglia di chiudere con il passato. L’incontro tra due uomini cosi diversi come Bruno e Roberto è la metafora di un’Italia dai sani e vecchi principi che viene schiacciata da una visione molto più individualista e furba. Oggi proprio a causa di questo egocentrismo sfrenato forse c’è quasi un desiderio di tornare al passato e rallentare un po’».

In questo spettacolo Lei si misura con un doppio ruolo – la moglie di Bruno (lo spaccone) e la zia di Roberto (lo studente). Come caratterizzerà i due differenti personaggi? Chi delle due più le “assomiglia”?
«La zia Lidia è una donna di campagna, io l’ho immaginata ingenua e con una vena di malinconia, mentre Gianna la moglie di Bruno è una donna sofisticata che ha imparato a mascherare le proprie emozioni. In realtà credo di non assomigliare a nessuna delle due, anche se è inevitabile mettere qualcosa di se stessi in ogni personaggio che si interpreta».

Luca Di Giovanni, Cristiana Vaccaro e Giuseppe Zeno ne “Il sorpasso” in scena al Teatro Pergolesi il 25 marzo

Ed i suoi compagni di viaggio in questa produzione, Bruno-Giuseppe Zeno e Roberto-Luca di Giovanni?
«Luca lo conoscevo già da tempo e sono stata felice di ritrovarlo in scena e come amico. Giuseppe è un gran lavoratore ed è una persona molto riservata, cosa che reputo una qualità in un mondo dove tutti non fanno altro che mettersi in mostra. Insieme al regista Guglielmo Ferro si è creata fin da subito una bella atmosfera con tutta la compagnia: Marco Prosperini, Simone Pieroni, Francesco Lattarulo, Pietro Casella, Marial Bajma Riva, compresa tutta la parte tecnica».

Il ruolo delle donne ieri ed oggi. Qualcosa è cambiato?
«Ecco questa non è proprio una domanda facile e ci vorrebbe più tempo per sviscerare l’argomento. Penso che per le donne sia tutto più difficile e che la parità sia ancora solo apparente e in alcuni casi neanche quello».

L’ultima serie tv di “Un medico in famiglia 10” le ha dato una grande notorietà presso il grande pubblico, al fianco di attori molto amati quali Lino Banfi, Giulio Scarpati e Milena Vukotic. Che esperienza è stata? Parteciperà anche alla prossima serie?
«È stata un’esperienza importante e anche molto impegnativa. Abbiamo girato per otto mesi con sveglie all’alba e lavorare tante ore sul set, al fianco di questi attori mi ha fatto imparare molto. Sono soddisfatta del risultato e la cosa che più mi rende felice sono i commenti della gente che mi ferma per strada e si stupisce del fatto che dal vivo sia cosi diversa».

Milena Vukotic, Lino Banfi e Cristiana Vaccaro in “Un medico in famiglia 10”

La sua carriera è molto versatile, teatro fiction-tv e cinema, tra l’altro anche al fianco di grandi registi tra i quali Matteo Garrone. Cosa le piace di ciascuno di questi ambiti di lavoro?
«Mi piace spaziare da una cosa all’altra, mi piace entrare a far parte ogni volta di un progetto nuovo e affrontare un compito diverso. Forse è proprio questa la parte più divertente e allo stesso tempo quella che crea in ogni attore una sorta di mancanza di stabilità, è un po’ come ricominciare sempre tutto da zero. Garrone mi ha chiamato per un piccolo ruolo in Tale of Tales e con mia grande gioia sono finita sulla locandina scelta per il festival di Cannes. Stare su un set come quello di Garrone e osservare il suo modo di lavorare è stato prezioso per me».

La locandina del film “Tale of Tales” di Matteo Garrone, con Cristiana Vaccaro

La sua maturità artistica ed il suo successo sono passati attraverso tanti anni di gavetta. Quali consigli si sente di dare ad un giovane attore?
«Da tre anni insegno in una scuola di teatro, fondata insieme ad un gruppo di ex allievi della Silvio D’amico. Si chiama Accademia Bordeaux. Non so quanto la recitazione si possa insegnare, non esiste un solo metodo efficace per tutti, io cerco di trasferire la mia esperienza, quello che imparato, dove sono riuscita e dove ho sbagliato. Penso che prima ancora del talento sia necessario un grande impegno di tempo ed energia. Il talento ammesso che ci sia, da solo non basta».

Progetti futuri?
«Il 6 aprile uscirà nelle sale Ovunque tu sarai, una bella commedia diretta da Roberto Capucci, nella quale interpreto la cattivissima moglie di Francesco Apolloni e sto curando per il terzo anno la direzione artistica di una rassegna teatrale che si terrà da metà giugno a fine agosto ogni domenica sulle sponde del Tevere all’interno della manifestazione “Lungo il tevere Roma”».