JESI – In Vallesina arriva Tespi, il festival multidisciplinare che intreccia il mondo del teatro professionale a quello del sociale e dell’educazione. Ad ospitare gli spettacoli dal 26 al 4 febbraio Jesi, Chiaravalle e San Marcello.
Il cartellone prende il via a Jesi sabato 26 gennaio con tre spettacoli al Teatro Cocuje di via dell’Esino. Si parte alle ore 10.30 con una proposta dedicata agli studenti, “Identikit”, dell’Associazione Agave Per Un Futuro Diverso Onlus e della compagnia 7-8 Chili (S.Egidio, Teramo), per la regia di Giulia Capriotti. Lo spettacolo è il risultato di un laboratorio di teatro integrato, un’esplorazione tra sogni, passioni, aspirazioni e vita quotidiana degli attori che attraverso l’arte e il gioco affermano la propria incontenibile identità.
Alle ore 17 in “Tu sei infinito” le compagnie Laboratorio Minimo Teatro e La Casa di Asterione (AP) mettono in scena il racconto di due storie: la prima parla di un uomo “Novecento”, di una nave e di un viaggio lungo una vita; la seconda di un meraviglioso gruppo di giovani costruttori di uno spettacolo. Alle ore 21 l’appuntamento è con “Fratellino e Fratellina”, spettacolo finalista del Premio Scenario Infanzia a cura di una giovane e promettente compagnia marchigiana, gli Asini Bardasci; ispirato alla fiaba di Hansel e Gretel, il racconto si trasforma in una storia contemporanea su come si diventa grandi.
Domenica 27 gennaio Tespi si sposta al Teatro Valle di Chiaravalle, per una giornata di incontro con Mario Perrotta, pluripremiato narratore, autore, regista e ideatore di progetti scenici originalissimi, figura tra le più interessanti del panorama teatrale nazionale. Il pubblico lo potrà incontrare alle ore 18 nelle Salette Giacconi per un incontro ad ingresso gratuito in collaborazione con la Rete del Sollievo/ATS n.12 e la Rassegna Malati di Niente, a seguire (ore 19,30) l’Apericena. Alle ore 21, va in scena “In nome del padre”, spettacolo di e con Mario Perrotta, primo capitolo di una trilogia sulle mutazioni delle famiglie millennials e su quanto resta in loro di universale ed eterno. Nella piéce, nata da un intenso confronto con lo psicanalista Massimo Recalcati, che alle relazioni familiari ha dedicato gran parte del suo lavoro, Perrotta investe il proprio corpo di tre figure di uomini, diversi per estrazione sociale e vissuto, «Tutti e tre – spiega – sono di fronte a un muro: la sponda del divano che li separa dal figlio. Il divano, come il figlio, in scena non c’è».
Mercoledì 30 gennaio la terza giornata di Tespi si tiene di nuovo a Jesi. Alle ore 18 inaugura, nella sala espositiva del Teatro Pergolesi, la mostra fotografica “Lo sguardo Innamorato”, organizzata in collaborazione con Associazione Commercianti Jesi Centro.”: le immagini – scatti di straordinaria intensità – sono firmate da Letizia Morini, 27enne di Pesaro affetta da sindrome di Down, insegnante in una scuola d’infanzia e con il genio per la fotografia. Di lei dicono che «mostra delle cose che noi non riusciamo a vedere».
L’esposizione ad ingresso libero sarà visitabile fino al 3 febbraio dal mercoledì al venerdì e la domenica dalle ore 17 alle 19.30, il sabato con orari 10-12.30 e 17- 19.30 e nelle attività commerciali dell’Ass. Jesi Centro nei giorni e orari di apertura
Alle ore 19.30 si terrà una Apericena; segue, alle ore 21, al Teatro Il Piccolo San Giuseppe (ingresso libero) la proiezione di “Polis. L’arte Scienza di Governare un Popolo”, documentario a cura di Sandro Fabiani e del Centro Socio Educativo “L’aquilone” di San Filippo sul Cesano (PU), sullo spettacolo teatrale frutto di un percorso in cui i ragazzi/attori cercano di capire l’importanza della parola “politica”, in un viaggio affascinante ed avventuroso attraverso i luoghi della conoscenza e della partecipazione.
Venerdì primo febbraio il Teatro Ferrari di San Marcello accoglie alle ore 14.30 la performance “Standup” diretta da Michele Salvatori e prodotta da UBO Teatro, compagnia di Porto Recanati fondata nel 2005 ed integrata da ragazzi diversamente abili. Lo spettacolo descrive le difficoltà di ognuno di noi, la paura di rimanere soli, l’imbarazzo a parlare, il disagio di entrare in un gruppo, in una creazione carica di emozioni. Segue, dalle ore 15 alle ore 19.30 la prima parte del convegno “Che lingua parli” a cura del critico teatrale e docente universitario Andrea Porcheddu: esponenti di rilievo del panorama regionale e nazionale sono invitati a presentare interventi mirati sulle tecniche e sui linguaggi del teatro sociale, interverranno, tra gli altri, Andrea Porcheddu, Fabrizio Fiaschini, Lorenzo Donati, Massimo Mari, Alessandro Garzella, Simone Guerro.
Alle ore 21 debutta, in forma di studio scenico, “Il grande gioco”, nuova produzione della compagnia ATGTP per la regia di Simone Guerro, con Silvano Fiordelmondo e Fabio Spadoni. Lo spettacolo affronta il tema della vita e della morte in maniera delicata e coinvolgente, attraverso la storia di due fratelli. Un giorno arriva una notizia improvvisa: per uno dei due è arrivato il momento di partire per “il viaggio che si fa una volta sola”. Dopo un momento di smarrimento iniziale, i due decidono di proseguire il viaggio insieme, dove l’imperativo sarà divertirsi e aiutarsi, per vivere al massimo tutto quello che ancora rimane.
Sabato 2 febbraio al Teatro Pergolesi, alle ore 10, per le scuole va in scena “Io sono Max”, uno spettacolo di Simone Guerro e Arianna Baldini, con gli attori disabili della Compagnia H-demia in una riflessione intorno al tema della violenza e del crimine, con le sue potenziali caratteristiche di seduzione e di semplicistica risoluzione dei problemi e del raggiungimento in breve tempo dei più disparati fini.
Alle ore 11 presso il Nuovo Spazio Studio Danza, si terrà una lezione aperta in chiusura del workshop gratuito “Disabilità nascoste” condotto dal regista e formatore Michele Comite dal 31 gennaio al 2 febbraio e rivolto ad educatori ed utenti dei servizi sociali del territorio, operatori del settore. Al centro del laboratorio, la composizione coreografica, la creazione di immagini, la capacità di interrogarsi su piccoli e grandi temi e sull’ascolto delle proprie sensazioni.
Prosegue inoltre mattinata e nel pomeriggio – dalle ore 11 e fino alle ore 13 alle Sale Pergolesiane del Teatro Pergolesi, e dalle ore 15 alle 17 presso il Teatro Cocuje – il convegno sul teatro sociale “Che lingua parli”.
Alle ore 17 al Teatro Cocuje va in scena lo spettacolo “Canto d’amore alla follia” di Alessandro Garzella, in scena Francesca Mainetti e lo stesso Garzella, che dopo aver diretto per tanti anni La Città del Teatro a Cascina, ha fondato Animali celesti/teatro d’arte civile, un’associazione culturale e di promozione sociale composta da artisti, educatori, utenti psichiatrici e cittadini interessati ai valori e alle forme della diversità, diventando una delle compagnie teatrali d’interesse nazionale nell’ambito dell’inclusione sociale. In scena nello spettacolo due figure ossessionate da subbugli visionari, una coppia paradossale, in un flusso continuo di parole che rimandano ad un mondo folle che li ha voluti emarginare, essi stessi nel contempo folli ed emarginati che portano in scena la loro ostentata diversità attraverso invocazioni, ricordi, frammenti, sogni.
Dalle ore 19 alle ore 20.30 al Teatro Pergolesi di Jesi La Casa dello spettatore di Roma condurrà “Il Teatro Integrato Interrogato. Quale pubblico, quali visioni?”, incontro di didattica della visione rivolto al pubblico, sullo spettacolo “DEsPRESSO” che andrà in scena al Teatro Pergolesi, alle ore 21. Realizzato dal Collettivo Clochart con Michele Comite e Alessandra Carraro, lo spettacolo ha per protagonisti sono due attori clown, Alessandra e Michele: Alessandra è una persona con la sindrome di down, portatrice di una disabilità intellettiva, si troverà nel mezzo della crisi depressiva di Michele e cercherà con tutte le sue forze intellettuali, fisiche ed emotive di aiutarlo.
Completano il programma i percorsi di formazione all’interno degli Istituti Scolastici partner del Progetto Tespi.
Organizzato da ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata con il sostegno della Fondazione Cariverona e in collaborazione con AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali con il contributo di MiBAC e Regione Marche, il Festival coinvolge una grande rete di soggetti pubblici e privati. Sono partner il Comune di Chiaravalle, l’Asp-Azienda Servizi alla Persona Ambito 9, Neomesia Mental Health, I.C. “Lorenzo Lotto” di Jesi, Liceo Scientifico “L. Da Vinci” di Jesi, I.I.S. “G. Galilei” di Jesi, I.I.S. “Podesti-Calzecchi Onesti” di Chiaravalle, Associazione culturale Factory, Rosso Teatro, Associazione Asini Bardasci, Casa dello Spettatore di Roma. Collaborano inoltre Ambito Territoriale Sociale n. 12, Malati di Niente, Fondazione Pergolesi Spontini, Comune di San Marcello, Nuovo Spazio Studio Danza e Associazione Commercianti Jesi Centro.