La montagna negli ultimi anni è tornata ad essere una meta di vacanze. Le Marche offrono molte possibilità per viaggiatori intrepidi e famiglie alla ricerca di pace e relax, circondati dalla natura. Spunti e riflessioni che abbiamo condiviso con la guida escursionistica Fabrizio Teodori. Lo jesino, infatti, lo scorso ottobre ha attraversato a piedi, zaino in spalla, la nostra regione unendo per la prima volta, i percorsi montani dal pesarese fino all’ascolano dove è arrivato dopo tre settimane di cammino.
Quali percorsi puoi consigliare alle famiglie che desiderano conoscere le montagne delle Marche?
«La montagna, e più in generale, una sensibilità verso la natura che ci circonda, sta godendo di un crescente interesse, anche come meta di viaggi e vacanze. Per le famiglie le scelte sono molteplici, anche se purtroppo l’ultimo terremoto ha interdetto alcune tra le zone più belle delle Marche, i Sibillini. Tuttavia per le passeggiate domenicali in famiglia le possibilità non mancano. A cominciare dalle aree più conosciute come Canfaito e Elcito, o Pian dell’Elmo, ai piedi del Monte San Vicino. È possibile passeggiare comodamente sia sui boschi sommitali del Monte Conero, da cui si gode un panorama eccezionale, sia rilassarsi nella zona del Lago di Fiastra. Di notevole pregio sono secondo me anche l’oasi Wwf di Ripa Bianca, molto piacevole e divertente, o le zone sopra Cingoli, come la Macchia delle Tassinete o l’Internone. Sono queste tutte possibilità per stare in natura, comodi e non lontani dai servizi. Anche il Monte Cucco, in località Val di Ranco è molto apprezzato per brevi passeggiate nel bosco e il bel panorama».
Luoghi da scoprire, il tuo viaggio ha mostrato il volto più bello delle Marche. Quale percorso consiglieresti a chi desidera conoscere meglio queste realtà?
«Lungo il mio stupendo cammino ho attraversato la fascia pedemontana da Nord a Sud, scoprendo luoghi incantevoli della nostra regione. Per meglio conoscere le Marche innanzitutto ci vuole tempo. Le cose da vedere, i paesaggi da scoprire, i sentieri, sono tanti e spesso disgregati tra loro. Ogni zona comunque ha i suoi percorsi più o meno segnalati quindi il mio consiglio è di percorrerli pian piano tutti in momenti diversi. L’anello del Giano, vicino Frasassi, il Grande Anello dei Sibillini, ora percorribile solo in parte, il sentiero Frassati sul Monte Catria e Acuto oppure il Cammino Francescano della Marca tra le colline sopra Ascoli. Sono tutti itinerari da due tre giorni, immersi tra la natura e la cultura del territorio. Il mio cammino li ha soltanto uniti in un unica lunga via».
La montagna e il trekking sono anche organizzazione: come prepararsi al meglio per trascorrere una vacanza in montagna?
«L’equipaggiamento è fondamentale, questo si sa. Dipende da che tipo di trekking si vuole fare, dal tempo che si vuole star fuori, dalla stagione e dal proprio allenamento. Non è facile dare dei consigli così generici. Fare attenzione al peso delle singole componenti, cercare di ridurre al minimo le necessità e organizzarsi con materiali moderni, affidabili e leggeri. Tenda, fornello, pentole, sacco a pelo, tutto dipende dall’itinerario scelto. Riguardo l’abbigliamento, anche qui esistono dei vestiti e accessori tecnici, leggeri ma che tengono caldo e si asciugano presto. Un consiglio è di non comprare lo zaino troppo grande perché alla fine poi si rischia sempre di riempirlo; meglio tenersi su un massimo di 55/60 litri e farci stare tutto».
Tra gli aspetti più interessanti del tuo viaggio ci sono realtà che sembrano ferme nel tempo: eremi e paesini da scoprire, quali realtà secondo te sono le più meritevoli di essere conosciute?
«Non è semplice rispondere a questa domanda. Posso parlare per affetto e gusti totalmente personali. Lungo il cammino o semplicemente durante il mio lavoro di scoperta del territorio, ho la fortuna di conoscere tante piccole piacevoli realtà che poi cerco di trasmettere agli altri durante le escursioni che organizzo. Fonte Avellana è uno dei luoghi più suggestivi, insieme a Valdicastro, alla Grotta di Sant’Eustachio nella Valle dei Grilli. I luoghi della Resistenza, sui sentieri tra il San Vicino e le montagna sopra Matelica e San Severino. I piccoli borghi ai piedi del Monte Nerone, Piobbico, Cagli e i centri abitati più piccoli dove oggi resistono solo alcune decine di abitanti. E poi tutta la zona dei Sibillini e dei Monti della Laga, aree di una bellezza e autenticità importanti, oggi purtroppo devastate dal sisma. Tra i paesaggi collinari adoro invece la zona dei Castelli di Jesi, tra Cupramontana e Staffolo, o l’altro versante con Montecarotto e Serra de’ Conti. Area di produzione del Verdicchio e custode della tradizione contadina che si è presa cura finora della nostra terra. Anche le colline di Offida, nell’ascolano sono molto suggestive, così come i borghi e castelli medievali sparsi in tutto il Montefeltro. C’è solo l’imbarazzo della scelta».