JESI – A palazzo Ghislieri va in scena la ricostruzione digitale della vita di Federico II. Lo Stupor Mundi, a cui è dedicata la statua attualmente “parcheggiata” dietro Porta Bersaglieri, si materializzerà di nuovo nella sua città natale, fra schermi giganti, installazioni multimediali, collezioni tecnologiche ed attrazioni polisensoriali. Nella piazza che porta il suo nome. Dalla prossima primavera sarà infatti operativo il Museo dedicato all’imperatore svevo dal cuore arabo. Un legame, quello di Federico II con il mondo islamico, che è inciso anche ai piedi della seduta circolare in marmo dell’omonimo “salotto” urbano (“In questa piazza è nato il 26 dicembre 1194 l’imperatore Federico II”).
Ammonta a oltre 2 milioni di euro l’investimento complessivo per la realizzazione del museo multimediale. Buona parte dell’investimento, ovvero 1,5 milioni, sarà sostenuto dalla Fondazione Marche dell’imprenditore Francesco Merloni (1,5 milioni di euro): si tratta del più grande investimento privato nelle Marche in cultura. I fondi restanti verranno garantiti dalla Fondazione Federico II Stupor Mundi, presieduta dall’ideatore e promotore del progetto, l’imprenditore Gennaro Pieralisi e, in misura minore, da Regione e Comune. Dal punto di vista dei linguaggi e delle tecniche, il museo – anche in considerazione della scarsità di reperti disponibili – adotterà un approccio “mixed media” fondato su nuovi strumenti tecnologici e “patrimoni digitali” utilizzati non come repliche di oggetti reali ma quali elementi che consentono l’impiego di tutte le potenzialità della comunicazione multimediale e multichannel, proponendo un mix di esperienze con componenti informative ed educative, emozionali e di intrattenimento.
Un percorso didattico che si snoderà all’interno di sedici sale tematiche, dove sarà possibile rivivere il contesto storico, le opere e i territori di Federico II. Al termine di un percorso di selezione, la realizzazione del progetto museografico è stata affidata alla Volume Srl di Milano (società capofila di Euphon, Studio’80, Datadigit, Castagna-Ravelli, Sydonia Production), che si avvarrà della prestigiosa curatela scientifica del professor Alessandro Barbero e del supporto iconografico della professoressa Anna Laura Trombetti Budriesi.