Nuovo film di Gianni Amelio, dal 24 aprile al cinema, La tenerezza è una storia di sentimenti inquieti: tra padri e figli, tra fratelli e sorelle, tra persone in apparenza serene.
Il cast è promettente: tra un buon Elio Germano con accento del nordest italiano e una Giovanna Mezzogiorno meno convincente con inflessioni napoletane, svetta Renato Carpentieri, in tutto il suo franco e burbero savoir faire partenopeo. L’attore teatrale aveva debutto nel cinema proprio grazie ad Amelio, nel 1990, con Porte aperte, e ha recitato con Amelio anche ne Il ladro di bambini (1992).
In un bel palazzo antico al centro di Napoli vive Lorenzo (Carpentieri), che in anni lontani è stato un famoso avvocato. Ora, dopo qualche infortunio professionale, è caduto in disgrazia. Anche nei rapporti familiari Lorenzo frana ogni giorno, negando apparentemente senza ragione l’affetto ai suoi figli. Saverio (Arturo Muselli), il più giovane, se ne infischia: sta investendo in un locale dove si fa musica e ha solo fame di soldi. Elena (Mezzogiorno) invece gli vuole bene e ne soffre. Ormai padre e figlia non si parlano nemmeno, qualcosa li divide, un fatto oscuro legato alla morte della moglie, che Lorenzo, come lui stesso ammette, non amava e tradiva senza scrupolo. Egoista e brusco, della famiglia l’unico con cui ha rapporti cordiali, di nascosto, è il nipotino Francesco (Renato Carpentieri Jr). Nel frattempo nell’appartamento di fronte al suo vengono ad abitare Fabio (Germano) e Michela (Micaela Ramazzotti), una giovane coppia con due bambini piccoli, che arrivano dal Nord, un po’ girovaghi per via della professione di lui, che fa l’ingegnere navale; e anche un po’ spaesati in una città splendida e difficile come Napoli. Sono belli, estroversi, simpatici, quanto Lorenzo è scorbutico e diffidente. Michela, soprattutto, è una forza della natura. Col suo modo di fare scioglie le durezze del vicino, si fa dare lezioni di cucina, lo fa rinascere… Finché una sera, tornando a casa per cenare come al solito dai suoi vicini, Lorenzo trova una confusa e impressionante animazione nel palazzo. È successo qualcosa che sconvolgerà l’esistenza di tutti.
“Non ci sono buoni o cattivi in questa storia, solo esseri umani che non ce la fanno a crescere sui propri errori, anche quando la vita sembra metterli al riparo e invece rende ogni loro gesto azzardato e punitivo”, spiega Amelio. “Qui l’amore si accompagna alla paura, non solo alla paura di non essere amati ma alla paura di non sapere amare nel modo giusto, di non essere in grado di farlo. Ci si può perdere per troppo amore come per aridità, ma nessuno trova un punto di equilibrio, se mai esiste nei rapporti umani”.
Amelio indaga i sentimenti umani, le loro contraddizioni, la fatica del vivere, il mistero nascosto in “normalità” apparenti, l’insondabile e quello che non si può dire. Non ha paura di dar spazio ad emozioni poco corrette, a sterilità emotive, a freddezze incancrenite.
Non sempre è supportato dalla fluidità delle recitazioni, che talvolta scivolano troppo nel melodrammatico, ma ha in Carpentieri il suo faro che illumina tutto.
Ecco il trailer de La tenerezza:
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