Cultura

Le Ardenne: due fratelli, un amore, un noir fosco e terribile

Sulle tracce dei fratelli Coen e del primo Tarantino, un film fosco, dove la tensione sale piano, fino al soffocante e terribile finale

Le Ardenne - Oltre i confini dell'amore
Satine Film

Se pensate che la giustizia non sia di questo mondo, Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore è il film che ve ne darà la conferma. Crudo, inaspettato, con un colpo di scena finale che, mentre la bocca si apre e gli occhi si sgranano, fa grondare il cuore. Di rabbia, incredulità, orrore, dubbio. Dal 29 giugno al cinema con Satine Film, ha vinto 8 premi Ensor (gli Oscar fiamminghi) ed è stato il candidato all’Oscar per il miglior film straniero per il Belgio nel 2017.

Alla regia il fiammingo Robin Pront, classe 1986, alla sua opera prima. Indiewire ne ha scritto così: “Tanto potente quanto Fargo, Trainspotting e i primi film di Quentin Tarantino“. Ecco, i paragoni sono altissimi e forse anche un po’ esagerati, ma vi servano per capire gli umori del film. Il potere de Le Ardenne è che il marciume vien fuori piano piano, in un finale esplosivo. Le trame si tessono sottili. Ma solo alla fine possono essere colte nel loro potere catramoso. E il tutto in scenari di forte realismo europeo, fosco e fangoso.

Location: Anversa, Belgio. Un tentativo di rapina finisce male. Dave (Jeroen Perceval) si lancia nella piscina di una villa nel tentativo di salvarsi e riesce a raggiungere disperatamente l’automobile che sta aspettando lui e il fratello Kenneth (Kevin Janssens) per portarli in salvo. Alla guida c’è Sylvie (Veerle Baetens, la protagonista dell’altro film belga Alabama Monroe – Una storia d’amore), loro complice e donna di Kenneth. Sylvie e Dave riescono a sfuggire alle conseguenze della loro fallita impresa malavitosa ma Kenneth no. Per lui si spalancano le porte del carcere e tocca a lui pagare per tutti. Irascibile, irruento, sbandato ma leale, Kenneth sa come tenere la bocca chiusa anche perché in testa ha un unico obiettivo: ritrovare Sylvie, una volta tornato in libertà. Ma se per lui i quattro anni di carcere passano inesorabilmente senza cambiamenti, per Sylvie e Dave non è così. Loro hanno iniziato una nuova vita. E insieme. Sylvie ha chiuso con la droga, Dave con l’alcool. Entrambi hanno messo la testa a posto lasciandosi alle spalle un passato di delinquenza e piccoli crimini per cercare di costruire insieme un futuro onesto. Il sogno di Sylvie è ora “una vita noiosa: tornare a casa alle cinque del pomeriggio, cucinare le patate, i broccoli, guardare la TV mentre aspetto mio marito, portare mio figlio in piscina”. Ma il tempo scorre più velocemente dei loro progetti ed entrambi devono fare i conti con il ritorno di Kenneth. Dave ha continuato ad andare a far visita al fratello in carcere, rimanendo una presenza costante nella sua vita. Sylvie, invece, ha preferito tagliare i ponti, concentrandosi unicamente sull’obiettivo di rifarsi una vita. Quando Kenneth uscirà dal carcere, in anticipo rispetto alla pena da scontare prevista, dovranno trovare al più presto il momento opportuno per informarlo della situazione, anche perché quest’ultimo non sembra certo intenzionato a rinunciare a Sylvie…

Emerge un noir teso, dove l’aria si fa pian piano soffocante, ambientato tra l’algida città di Anversa e i misteriosi boschi delle Ardenne, luogo dove i conflitti deflagrano in tutta la loro forza ma anche paradiso perduto dell’infanzia di due fratelli, incapaci di uscire dall’inferno della loro esistenza.

Le Ardenne narra la storia di una complessa relazione tra due fratelli, Dave e Kenneth. Entrambi portano su di sé le cicatrici di un passato condiviso, ma ognuno di loro le gestisce in modo diverso”, spiega il regista. “Il racconto, che presta grande attenzione allo sviluppo dei personaggi, si sviluppa come un thriller che raggiunge il suo climax nelle colline delle Ardenne (in Vallonia, la regione meridionale francofona del Belgio). Volevo esplorare il tema della fedeltà tra due fratelli che sono anche amici, concentrandomi in modo particolare sul duro contesto sociale in cui vivono”.

Il film è un adattamento dell’omonima pièce teatrale di Jeroen Perceval che ha avuto un grande successo in Belgio. Il complicato triangolo amoroso tra Dave, Sylvie e Kenneth è il centro della storia. Nessuno dei tre personaggi è soddisfatto della situazione che vive, anche se è facile individuare in Kenneth “il cattivo ragazzo” del caso. Pront esplora, grazie al triangolo, l’area grigia tra il bene e il male.

Ed ecco le citazioni ad hoc. “Proprio come i fratelli Coen e Tarantino, che spesso riescono a trovare un equilibrio tra black humour, suspense e sviluppo dei personaggi, anch’io volevo sforzarmi di cercare di trasmettere con la stessa efficacia, quello squallore che i registi inglesi riescono a rappresentare in modo così sorprendentemente potente – un esempio fra tutti: Shane Meadows”.

Bravo Robin Pront, buona la prima.

Ecco il trailer de Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore:

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