Cultura

Le opere dei pesaresi Barocci e Cantarini in asta a Firenze

Alla casa d'aste Gonnelli sette acqueforti degli artisti che hanno segnato l'epoca tra il manierismo e il barocco

L'annunciazione di Federico Barocci, acquaforte

PESARO – Due artisti che hanno reso grande la provincia di Pesaro: Barocci e Cantarini. Nati a distanza di una settantina d’anni in due territori limitrofi rappresentano eccellenze dell’arte pittorica tra manierismo e barocco e le loro opere ancora animano il mondo dell’arte. Dal 23 al 25 maggio alla Gonnelli Casa d’Aste di Firenze (via Fra’ Giovanni Angelico, 49) si tiene l’asta di primavera e tra gli oggetti preziosi in cui ci sono anche sette acqueforti di Federico Barocci e Simone Cantarini.
Nella prima sezione, che si apre martedì 23 alle 10, protagonisti stampe, disegni e dipinti antichi tra i quali svettano le opere dei due importanti autori marchigiani: l’urbinate Federico Barocci (Urbino, 1528/1535 – Urbino, 30 settembre 1612) e il pesarese Simone Cantarini (Pesaro 1612 – Verona 1648)
Del Cantarini, detto anche il Pesarese o Simone da Pesaro, artista barocco, morto assassinato in circostanze mai chiarite, è di notevole pregio e originalità la produzione grafica di incisioni all’acquaforte, che vanta una quarantina di soggetti ispirati anche a Federico Barocci. Di lui il 23 maggio a Firenze vanno all’asta cinque acqueforti. L’Allegoria del fiume Foglia e stemma di Pesaro datata 1639, base d’asta 280 euro. Allo stesso periodo, 1637-1639 risale l’acquaforte il Riposo in Egitto: base d’asta 140 euro. Del 1639 è l’incisione dal titolo San Sebastiano, base d’asta 180 euro. Coeva la Sacra famiglia con sant’Elisabetta e san Giovannino, a base d’asta 140 euro. Risale agli anni 1635-1636 La vergine col bambino e l’uccellino, acquaforte a base d’asta 240 euro.
Nella stessa sessione vengono proposti all’asta due lavori di Federico Barocci. L’artista urbinate è stato nella storia dell’incisione protagonista ed un innovatore. La tecnica a “morsure replicate” prese il via dalla sua Annunciazione, un procedimento, questo tipo di morsura, che aprì all’acquaforte le più moderne possibilità espressive. In asta anche il San Francesco in estasi.
Famoso per le sue straordinarie pale d’altare Barocci ha lasciato oltre 2000 disegni che testimoniano i suoi studi e quel tratto prospettico con il quale anticipò, in tempi di Controriforma, le modalità del barocco. Alla libreria antiquaria Gonnelli, Casa d’aste e Casa d’arte vanno all’asta due acqueforti: l’Annunciazione, base d’asta 480 euro e Le stigmate di San Francesco base d’asta 380 euro.

© riproduzione riservata