Cultura

Macerata, palazzo Buonaccorsi ospita la mostra “Vis-à-vis”

In programma la presentazione del catalogo dell’esposizione a cura di Elsa Barbieri, Massimo Francucci e Giuliana Pascucci. Appuntamento a palazzo Buonaccorsi di Macerata

La mostra Vis-à-vis allestita a Palazzo Buonaccorsi a Macerata (Foto: Comune di Macerata)
La mostra Vis-à-vis allestita a Palazzo Buonaccorsi a Macerata (Foto: Comune di Macerata)


MACERATA – Nell’ambito della mostra Vis-à-vis che prosegue fino al 12 gennaio 2025,
venerdì 8 novembre, alle ore 17.30, a Palazzo Buonaccorsi, i Musei Civici presentano il catalogo
dell’esposizione a cura di Elsa Barbieri, Massimo Francucci e Giuliana Pascucci, che offre una
riflessione inedita sulla ritrattistica settecentesca e contemporanea con oltre 70 opere che accostano
maestri del passato e artisti del presente, italiani e internazionali.

All’evento saranno presenti, oltre ai curatori della mostra, ai mecenati e agli sponsor, anche gli artisti
Fabrizio Cotognini e Laura Paoletti.

«“Vis-à-vis” è un progetto espositivo dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi nato da dialoghi e confronti su
come il contemporaneo possa favorire la riflessione e la percezione dell’identità umana e della sua rappresentazione attraverso il ritratto – afferma l’assessora alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Si tratta di una
mostra che ha ‘risvegliato’ nel Museo il desiderio di sperimentare una nuova modalità espositiva, e un
inedito punto di osservazione. E il catalogo è il frutto di un lavoro attento che riporta fedelmente il
percorso fatto dai curatori, che ringrazio, per allestire una mostra inconsueta ma che ha ridato energia e
linfa al nostro museo».


«I saggi raccolti nel catalogo, Edizioni Dario Cimorelli con istallation view del fotografo Giorgio Benni,
offrono nuove traiettorie di studio facendo scoprire quanto la percezione visiva della rappresentazione
del sé e dell’altro sia oggi frutto di un processo più ampio. Da una vivida rappresentazione impegnata
soprattutto a celebrare chi ne fosse degno, per rango di appartenenza o per meriti acquisiti, si è giunti ad
una ritrattistica maggiormente attenta alla lettura introspettiva che diventa veicolo di importanti
significati culturali, sociali, politici, estetici ed etici», spiegano i promotori.

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