ANCONA – Ha aperto i battenti alla Mole Vanvitelliana di Ancona l’edizione 2020 del festival “Kum! Curare, educare, governare – La cura”. Diretto da Massimo Recalcati, il grande contenitore culturale che da ormai quattro anni arricchisce il patrimonio anconetano ha resistito alle difficoltà del momento e al coronavirus presentandosi regolarmente ai nastri di partenza. Seppur con qualche logica precauzione in più. Dal 16 al 18 ottobre, si susseguiranno lectio, incontri, dibattiti, conversazioni su varie tematiche. In particolar modo sull’attualità data dal covid-19.
«Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questo festival sia dal punto di vista tecnico-operativo che dal punto di vista logistico – ha spiegato l’assessore alla Cultura del Comune di Ancona Paolo Marasca – Questa struttura di Luigi Vanvitelli ci ha permesso di continuare a sviluppare progetti culturali in piena sicurezza. L’edizione 2020 è particolare, soprattutto per il tempo in cui stiamo vivendo. La città di Ancona sul tema della cura ha investito grandi risorse, percorrendo diverse strade. Kum! può essere d’aiuto per la comunità, ci aiuta a ragionare e riflettere, per questo abbiamo deciso di programmare l’edizione 2020 del festival. Seguendo le indicazioni del direttore Massimo Recalcati l’abbiamo declinata sul piano collettivo, ridotta come interventi ma non come qualità. Non è un evento, è un momento in cui si cerca di essere tutti insieme».
Accanto alla programmazione ordinario, troveranno posto anche il Kum! Reading (selezione di articoli a cura del comitato scientifico), il Kum! Rewind (lectio e incontri delle precedenti edizioni), il Museo Omero (fruizione estetica dell’arte), la Mostra Letizia Battaglia, il Kum!Book e il Kum!Food gestito dall’associazione MicaMole con ragazze e ragazzi con bisogni educativi speciali.
Presente nell’auditorium della Mole, che ha rispettato tutti i canoni anti-covid, il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli: «Sono felice che si sia riusciti a riproporre una manifestazione importante come Kum!, anche in una situazione come questa. Bravo a chi ha concorso, bravo all’amministrazione comunale e bravo soprattutto all’assessorato alla Cultura e ai servizi sociali. Tutto questo ci aiuterà».
Entrando nello specifico del Festival sono indicative le parole del direttore scientifico Kum!2020 Massimo Recalcati, che hanno preceduto la prima lectio di Rocco Ronchi (dal titolo “Ripensare il trauma”): «Ho lasciato Milano in una situazione difficile e ora sono qui in una situazione comunque complicata. La Cura resiste all’ideale, si interessa anche di ciò che non è ideale e parlo del reale. Il reale è la curva. Dobbiamo coltivare le relazioni, attenti a custodire il valore umano. Siamo in un contesto dove questa fase 2 dell’epidemia è un altro modo di declinazione della stessa fase 1. Non siamo usciti dal trauma, stiamo solo facendo un’esperienza diversa. Dovendo riassumere il nostro festival posso dire che stiamo facendo qualcosa con il buio». Sulla stessa linea d’onda il coordinatore scientifico del festival Federico Leoni:
«La gioia è strana ma abbiamo davanti un nemico allo stesso modo strano da affrontare. Il nostro esperimento dovrà essere quello della coabitazione con il male. Facciamo di questo luogo un luogo dove pensare al trauma, provare a metabolizzarlo, inventare modi di costruzione del pensiero. Ad aprile ci confrontammo tra di noi sul programma e tutti all’unanimità decidemmo che era arrivato il momento di prenderci carico di quello che stava accadendo. Dovevamo, in sostanza, tenerci all’altezza degli eventi».
Kum!2020 è stato patrocinato dal Comune di Ancona, la Mole – Cultura Presente, Regione Marche e Attività sul territorio by Jonas. Gli istituti scolastici che hanno collaboratore sono stati il Podesti-Calzecchi-Onesti di Ancona e l’Alberghiero Einstein-Nebbia di Loreto.
Il programma è fruibile anche in streaming su www.kumfestival.it e sulla pagina Facebook “Kum Festival”.