Cultura

Alla Mole torna Kum!, il festival firmato da Recalcati. “L’origine della vita” il tema della III edizione

La rassegna dedicata alla cura, con la direzione scientifica del noto psicoanalista, si terrà ad Ancona dal 18 al 20 ottobre. Nelle tre giornate sono previsti 48 incontri e 67 ospiti

ANCONA – L’origine della vita è il tema della terza edizione del festival Kum! dedicato alla cura, sul quale si confronteranno dal 18 al 20 ottobre psicoanalisti e psichiatri, ma anche filosofi, antropologi, scrittori, teologi e biologi: da Guido Tonelli a Stefano Mancuso, da Giulio Giorello a Telmo Pievani, da Luigi Zoja a Silvia Vegetti Finzi.

Al centro della riflessione: ciò che precede e ciò che segue il momento della nascita, il ruolo della genitorialità, la formazione dell’individuo come singolarità, l’origine dell’universo e della vita sul pianeta, il dibattito sull’immaginario televisivo contemporaneo, i grandi pensatori e i classici della letteratura.

Il festival che ha la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati e tornerà alla Mole Vanvitelliana, è organizzato dal comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona, con le attività sul territorio a cura di Jonas Onlus, e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni.

Kum! è la parola che Dio rivolge a Giona e Gesù a Lazzaro: Alzati! In questa parola antica è riassunto il senso generale di ogni pratica di cura: il rinnovamento della vita laddove la vita sembra morta, finita. E da questa parola prende avvio la riflessione del festival, che le affianca il sottotitolo Curare, Educare, Governare, i tre mestieri impossibili secondo Freud, ampliando il campo dell’analisi della cura a tutte le sue pratiche, cliniche e non.

Massimo Recalcati
Massimo Recalcati

«L’origine della vita – affermano Massimo Recalcati e Federico Leoni – è anzitutto il tema della nascita. Nascita di una vita, nascita di un figlio dall’incontro enigmatico del sesso e dall’incanto dell’amore. L’origine della vita è anche l’emergere della vita umana dalla sterminata preistoria della vita animale. Infine l’origine della vita è la comparsa della vita sul pianeta Terra, il suo lento sollevarsi dall’inorganico e il suo graduale organizzarsi in forme via via più complesse e differenziate; ed è l’origine della Terra e la formazione dell’universo: dello spazio e del tempo, della materia e dell’energia. Grande tema scientifico e antropologico, inesauribile domanda teologica, antica questione filosofica che la contemporaneità eredita e trasforma profondamente, l’origine della vita è il campo vastissimo e intimamente consonante che Kum! esplorerà in questa sua terza edizione».

«Kum! è il primo festival italiano dedicato interamente al tema della cura – spiega Paolo Marasca, assessore alla Cultura – ed è un motore che non si esaurisce nei tre giorni di festival ma dura tutto l’anno perché coinvolge scuole, istituzioni socio-sanitarie, istituzioni culturali e tanti altri soggetti del territorio. Questa sarà un’edizione intensa e di livello altissimo».

L’assessore ai Servizi Sociali Emma Capogrossi sottolinea «lo sforzo organizzativo per questo evento. Noi crediamo che questo festival sia uno stimolo per la riflessione e la crescita culturale della nostra comunità cittadina e non solo. Ogni anno arricchiamo sempre di più il programma, valorizzando anche alcune eccellenze della nostra realtà come il Salesi, ma durante il festival ci saranno anche laboratori su diversi temi, come gioco d’azzardo, aspetti affettivi e relazionali, affido». «All’inizio di settembre abbiamo organizzato al teatro delle Muse il collegio dei docenti unificato delle scuole di Ancona – spiega Tiziana Borini, assessore alle Politiche Educative – in collaborazione con il festival Kum! Prendersi cura degli insegnanti è necessario perché sono coloro che si prendono cura degli studenti e hanno bisogno di momenti formativi. Il mondo della scuola ha bisogno di essere sostenuto e valorizzato».

Il manifesto della III edizione di Kum!

In calendario, nelle tre giornate di festival, 48 incontri con 67 ospiti, divisi in sezioni: 6 Lectio con grandi personalità della psicoanalisi, della filosofia e dell’antropologia; 10 Dialoghi e 5 Conversazioni per confrontare idee e punti di vista; 5 Ritratti di importanti figure del pensiero occidentale; 4 Letture dei classici della letteratura; 4 appuntamenti per conoscere specialisti e pratiche della Cura con Lo sguardo di Ippocrate; 2 Visioni, su psicoanalisi e televisione; i temi cardine della psicoanalisi accompagnati da una bevanda con 3 incontri per Psicologia da The e 3 per Aperipsì; 6 Eventi Speciali.

Alcuni appuntamenti del Festival
L’inaugurazione di Kum!, venerdì 18, sarà seguita dalla prima lectio con Federico Leoni. La filosofia dell’ultimo secolo ha insistito sulla separazione tra la vita umana, appartenente ad un piano superiore grazie al linguaggio, e le altre forme di vita; è però forse tempo di ripensare l’origine della vita umana come profondamente annodata a quella non-umana. Sempre venerdì il fisico Guido Tonelli, uno dei padri della scoperta del bosone di Higgs, terrà la lectio Genesi. In principio era il vuoto: la storia di un insieme di stati caotici e turbolenti dai quali è emerso un sistema apparentemente ordinato e rassicurante.

Tre lectio magistralis in programma sabato 19.
Nessuno nasce solo è il titolo dell’intervento della psicoanalista Silvia Vegetti Finzi, in cui spiegherà come la data di nascita che ci viene attribuita sia convenzionale perché siamo già al mondo nove mesi prima, nel grembo materno. Questa fase – insieme all’esperienza del parto – influenza la struttura della nostra personalità, le relazioni con gli altri e il rapporto con il mondo. Sotto il profilo evolutivo, l’origine della vita umana può essere colta in due grandi acquisizioni: l’abilità di stare e camminare su due piedi e il linguaggio verbale.

L’antropologo Francesco Remotti, nell’incontro In principio era il riso (non solo il verbo), suggerirà come i miti di molte società inducano ad aggiungere un terzo fattore: il riso.

Il filosofo Rocco Ronchi ripercorrerà la concezione filosofica di Gilles Deleuze, formulata a partire dalla lettura di Marcel Proust: il pensiero prende avvio dai traumi, comincia sempre con una ferita. Non è sufficiente essere vivi per voler vivere. La melanconia ci insegna che la vita può essere oggetto di un rifiuto radicale. Ma quali sono le ragioni di questo rifiuto? Qual è la verità profonda della melanconia? A dare risposta a questi interrogativi, domenica 20, sarà Massimo Recalcati.