Cultura

Ai Musei Civici di Pesaro l’opera de “il Sassoferrato” prestata dalla Galleria Nazionale delle Marche

La nuova tela colma lo spazio lasciato dalle opere che i musei pesaresi hanno prestato alla mostra romana ‘Arte liberata 1937-1947’ a Roma

Vimini, Gallo e Vitri

PESARO – Ai musei civici le opere del Sassoferrato. Si tratta dell’’Annunciazione, Adorazione dei Magi, Presentazione al Tempio” di Giovanni Battista Salvi, detto ‘Il Sassoferrato’ (1609-1685), capolavoro della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino prestato ai Musei Civici dove sarà visibile fino al 17 aprile 2023.   

Il prestito nasce nell’ambito del protocollo d’intesa “per la sperimentazione di forme di valorizzazione integrata negli ambiti della cultura e turismo”, sottoscritto lo scorso luglio tra la Direzione Regionale Musei Marche, la Galleria Nazionale delle Marche e il Comune di Pesaro. Si tratta di un accordo formale che rientra ufficialmente nel percorso verso Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024, progetto di cui condivide il principio di una cultura diffusa che coinvolga l’intero territorio della provincia promuovendone le eccellenze. 

Il dipinto del Sassoferrato – 3 scomparti di predella, olio su tela, IV decennio del XVII secolo – è la copia fedelissima della predella che Raffaello dipinge per la pala dell’Incoronazione della Vergine realizzata nel 1502 per la chiesa perugina di San Francesco su commissione della famiglia Oddi-Baglioni, oggi alla Pinacoteca Vaticana. 

La nuova presenza nella Sala Bellini di Palazzo Mosca non rappresenta solo una delle azioni previste dall’intesa ma colma lo spazio lasciato da una serie di opere che i musei pesaresi hanno concesso all’importante mostra romana ‘Arte Liberata 1937-1947 Capolavori salvati dalla guerra’ a cura di Luigi Gallo e Raffaella Morselli, appena inaugurata alle Scuderie del Quirinale (fino al 10 aprile 2023). 

La predella del Sassoferrato

Tra i tesori nascosti da Rotondi nella Rocca di Sassocorvaro, comparivano appunto anche le 7 opere – dipinti e ceramiche – partite da Pesaro verso la capitale tra cui i lavori di Marco Zoppo, Paolo Veneziano.

Daniele Vimini vicesindaco e assessore alla Bellezza del Comune ha sottolineato: «Abbiamo prestato le nostre opere alla mostra con grande soddisfazione e abbiamo chiesto di poter avere in cambio un pezzo che non solo potesse ‘riempire’ lo spazio ma anche aiutarci a raccontare in modo artistico e partecipato il tema del Natale. E questo è l’antefatto. Più in generale, il prestito va inserito in un contesto più ampio che è quello nel protocollo siglato tra la Galleria Nazionale delle Marche e il Comune di Pesaro per Pesaro 2024, un’intesa che ha già preso struttura in questa prima azione e che continuerà con un dialogo speciale con Urbino e quella che è la più grande realtà museale della regione». 

Luigi Gallo direttore Galleria Nazionale delle Marche e direttore Polo Museale Marche spiega: «I Musei Civici di Pesaro rappresentano una reale eccellenza del territorio, un’eccellenza con cui – come gestore protempore dei musei nazionali – credo e reputo importantissimo instaurare un rapporto per valorizzare tutta una rete artistica che ha visto storie che sono quelle di questo territorio. Nel programma di Pesaro 2024 entrerà la mostra dedicata a Barocci l’ultimo pittore del Ducato, una porzione di storia molto interessante da indagare perché questo artista è stato fondamentale per lo sviluppo della pittura futura. In questa stessa logica di valorizzazione va anche la mostra delle Scuderie del Quirinale che racconta dei salvatori del patrimonio artistico della seconda guerra mondiale, impresa in cui questa zona delle Marche ha avuto un ruolo importantissimo con il salvataggio di più di 10.000 pezzi tra Urbino, Sassocorvaro e Carpegna. Salvando le opere, Rotondi si è reso conto che quella dell’arte è una necessità».

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