JESI – Ventotto eventi in 21 giorni e 10 location, due prime mondiali, 150 gli artisti coinvolti. Sono questi i numeri della 19esima edizione del Festival Pergolesi Spontini, la rassegna itinerante di musica che si tiene dal 31 agosto al 28 settembre a Jesi e in Vallesina, e che è stata presentata questa mattina, martedì 12 marzo, nella sede dell’Istituto marchigiano di enogastronomia nella città di Federico II. Dopo il “Falso d’autore” e “il Viaggio in Italia” il tema di questa nuova edizione è “Futuro. Infinito” che vuole essere anche un omaggio al poeta di Recanati Giacomo Leopardi.
Organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini il festival, che per la prima volta ha la firma del nuovo direttore artistico Cristian Carrara, propone una riflessione sul futuro che non vuole limitarsi solo agli addetti ai lavori ma vuole coinvolgere in maniera trasversale le persone che di volta in volta incontra, lungo un percorso dedicato alla musica ma che sa “catturare” anche le faniglie e i bambini. In una parola la comunità.
Ecco dunque la nuova mission di “Futuro. Infinito” che inaugura sabato 31 agosto, alle ore 21, al Teatro Pergolesi con la prima mondiale della versione italiana di “Aucassin et Nicolette”, cantafavola di Mario Castelnuovo. E poi tutta una serie di iniziative dedicate alle famiglie, a Vivaldi e Pergolesi, alla musica classica, al jazz ai confini del pop (il programma).
«Sarà la festa della città, un’opportunità di riflessione per la comunità – racconta Carrara – Non solo concerti, ma una serie di iniziative per tutti che propongono linguaggi diversi e discipline diverse. Quest’anno abbiamo voluto rendere omaggio a Leopardi con il suo “Infinito”. Un termine “infinito” che non è stato colto nella sua accezione di smisurato ma in quella di “inesauribile”, “profondo” che fa uscire nelle persone il meglio e il bello, come l’arte che aiuta a vivere in maniera migliore».
Tra i relatori che hanno partecipato alla presentazione, il sindaco di Jesi Massimo Bacci, l’assessore alla Cultura Luca Butini, il primo cittadino di Maiolati Spontini Umbero Domizioli, l’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini Lucia Chiatti e il direttore dell’Istituto marchigiano di Enogastronomia Alberto Mazzoni.
A dare il benvenuto agli ospiti il primo cittadino di Jesi Massimo Bacci (e presidente della Fps) che ha parlato di un nuovo legame «più stretto» grazie al Festival, tra arte, città e territorio. Per Domizioli (e vice presidente della Fps) infatti si tratta di «un’ottima ripartenza». E sulla valorizzazione del territorio ha posto l’accento anche Butini che ha parlato di un «palcoscenico diffuso in cui le eccellenze del territorio mettono in relazione il locale con l’internazionale».
E oltre alla musica anche il cibo, il vino e l’enogastronomia sono linguaggi universali che non potevano non essere coinvolti in questa 19esima edizione del Festival che arriva non solo nei teatri, nelle piazze, ma anche nelle cantine. «D’altra parte Jesi è la città principale nelle Marche quando si parla di una cultura enogastronomica grazie alla sede qui dell’Ime, l’Istituto marchigiano di enogastronomia», spiega Mazzoni.
Nel corso della conferenza anticipata anche la 52esima stagione lirica di tradizione del Teatro Pergolesi che propone il 5 giugno in anteprima mondiale “Shine”, un omaggio della danza alla musica dei Pink Floyd Legend. Poi in cartellone sei spettacoli a partire da ottobre tra cui, Madame Butterfly, Turandot e Carmen. A dare qualche numero sulla passata stagione l’amministratore delegato della Fondazione Pergolesi Spontini, Lucia Chiatti. «Vogliamo stare sempre di più sul territorio. È questo uno degli obiettivo del Festival Pergolesi Spontini, ma anche della Fondazione. Il territorio è il nostro riferimento e i numeri della passata stagione lirica ci confermano che stiamo lavorando bene in questa direzione. Crescono gli incassi che segnano un più 38% e gli spettatori che registrano un più 11%».