Cultura

Le opere di Patrizio Di Massimo in mostra a Palazzo Pianetti e Palazzo Bisaccioni di Jesi

Tra i più apprezzati pittori italiani contemporanei, nato a Jesi e residente a Londra, vede nella città natale la sua più ampia antologica, in mostra dal 23 aprile al 3 settembre

Patrizio Di Massimo, Pensieri Nefasti (2021). Foto: Mark Blower

Patrizio Di Massimo (Jesi, 1983), artista di fama internazionale, tra i più apprezzati pittori italiani contemporanei, nato a Jesi e residente a Londra, torna nella sua città natale con le opere che saranno esposte dal 23 aprile al 3 settembre 2023. La mostra Antologia (2013-2023) sarà “la più ampia mostra antologica a lui dedicata ad oggi”, fanno sapere gli organizzatori, i Musei Civici di Palazzo Pianetti e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi.

La mostra è allestita nel centro storico di Jesi a Palazzo Pianetti, dove le opere dell’artista dialogano con i capolavori di Lorenzo Lotto, e a Palazzo Bisaccioni, dove viene presentato un nucleo di opere legate al tema dell’autoritratto.

Un artista del profondo e dell’intimo delle cose, alla ricerca di un proprio equilibrio tra sé e la realtà, che per il tipo di ricerca espressiva, le tematiche trattate e l’originalità del suo stile che confluiscono in raffinate ed emblematiche forme di rappresentazione pittorica, reinterpreta l’eredità dei grandi maestri del passato, in un dialogo originale e stimolante che a Jesi coinvolge sia i capolavori di Lorenzo Lotto presenti a Palazzo Pianetti, sede della Pinacoteca Civica, quali la Deposizione (1512), la Madonna delle Rose (1526), Santa Lucia davanti al giudice (1532), l’Annunciazione (1525 circa) e la Visitazione (1532-35), sia le opere d’arte antica esposte nella quadreria di Palazzo Bisaccioni, fra le quali spiccano i dipinti di Guercino, Giorgio Vasari e Raffaellino del Colle.

Patrizio Di Massimo. Antologia (2013-2023) riunisce venticinque dipinti in prevalenza di grande formato, insieme ad una serie di disegni e una installazione in ceramica, prodotti negli ultimi dieci anni, che testimonia per exempla l’evoluzione di una ricerca pittorica che unisce suggestioni tratte dalla storia dell’arte del Novecento (in particolare Otto Dix e Christian Schad, ma anche Achille Funi e Gio Ponti) con un immaginario intimo, ironico e grottesco, denso di riferimenti ad un quotidiano familiare, rivisitato in chiave fantastica e simbolica.

Il percorso espositivo, definito dai due curatori Massimo Vitangeli e Ludovico Pratesi, si articola attraverso i nuclei tematici che hanno caratterizzato il lavoro di Patrizio di Massimo: gli Autoritratti, i Ritratti di famiglia, i Litigi, i Ritratti, le Storie d’amore, gli Esoterici. Si tratta della più ampia antologica mai realizzata dall’artista per la quantità di opere in esposizione provenienti da importanti collezioni italiane, affiancate da un catalogo, che riunisce più di cento opere, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice marchigiana Quodlibet.

In occasione della mostra l’artista ha realizzato un grande trittico ispirato alla Deposizione di Lorenzo Lotto, presente nella collezione di Palazzo Pianetti, e un autoritratto intimo per Palazzo Bisaccioni, che si confronta con i celebri artisti del passato presenti nella collezione d’arte antica. L’importanza della manifestazione risiede anche nella collaborazione tra due istituzioni della rete museale urbana, che in un processo di co-progettazione si impegnano a divenire portatori di valore civici e simbolici, ospitando un percorso articolato e completo che unisce pubblico e privato in uno sforzo comune per valorizzare la città di Jesi e le sue potenzialità culturali, riattivando un patrimonio sotto il segno della contemporaneità.

“L’ampia personale di Patrizio di Massimo”, spiega Massimo Vitangeli, curatore della mostra a Palazzo Pianetti, “è l’espressione della volontà delle istituzioni culturali jesine di valorizzare artisti nati o strettamente legati alle Marche che hanno maturato un’esperienza all’estero, facendosi così portatori di nuovi stimoli e riflessioni per la cittadinanza sia locale che regionale .Una delle mission dei Musei Civici è quella infatti di essere un sensibile ricettore del paesaggio culturale marchigiano: la mostra di Patrizio di Massimo ha lo scopo di far riscoprire alla città delle personalità artistiche capaci di offrire una nuova visione sul patrimonio dei luoghi delle proprie radici”.

“Lo sguardo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi”, aggiunge Ludovico Pratesi, curatore della mostra a Palazzo Bisaccioni, “è ormai da diversi anni rivolto alla scoperta, alla promozione e alla valorizzazione del panorama contemporaneo nazionale e internazionale, rendendo possibile l’incontro dell’arte con la comunità locale e con un pubblico più vasto. Questa importante monografica di Patrizio di Massimo svela il volto più affascinante dell’arte capace di interpretare la contemporaneità con uno sguardo rivolto alla storia dell’arte, all’interno di un programma espositivo legato al rapporto privilegiato con il contemporaneo”.