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Osimo: presentata la mostra su Keith Haring, il genio della Street art

Sulla scia di Banksy, approderà in città una nuova grande esposizione, che va alle origini dell'arte dei graffiti metropolitani. Sarà tutta made in New York

Osimo, la conferenza
La presentazione della mostra alla stampa: da destra il sindaco Simone Pugnaloni, il curatore Gianluca Marziani e Matteo Biscarini, presidente dell'istituto Campana

OSIMO – Prima Banksy, ora Keith Haring, Osimo raddoppia e si conferma la città italiana per eccellenza della Street art. Il successo della mostra di Banksy ha spinto l’amministrazione comunale a percorrere nuovamente la via della sempre più diffusa espressione artistica, apprezzata in particolare dai giovani. Il 2020 quindi porta con sé, organizzata dall’associazione culturale Metamorfosi, Made in New York. Keith Haring, (Subway drawings) Paolo Buggiani and co. La vera origine della street art.

L’esposizione, a palazzo Campana dal 28 marzo al 27 settembre, tutta made in New York, si pone l’obiettivo di esplorare le radici di un movimento spontaneo che, da oltre quarant’anni, anima pareti, strade, edifici e ogni superficie. Vuole anche tracciare una linea di demarcazione tra la cultura del Graffitismo e la dimensione più ampia della Street art. A palazzo Campana saranno presenti circa 80 opere complessive, tra cui circa venti originali di Keith Haring realizzate sui muri della metropolitana tra il 1981 e il 1983. Ad ampliare il percorso, altri pezzi di Paolo Buggiani sui suoi progetti a New York. L’artista, novantenne, sarà presente all’inaugurazione e sta preparando una performance live per l’occasione.

Oggi, 6 febbraio, la presentazione della mostra in Comune. «È a New York che Buggiani inizia ad usare la metropoli come un museo a cielo aperto ed è lì che conosce Keith Haring, il ragazzino geniale che sarebbe diventato una leggenda dell’arte contemporanea – ha spiegato Gianluca Marziani, curatore della mostra -. È proprio Buggiani che ha staccato dai muri, salvandole, una cinquantina di “Subway drawings”, le prime opere di Haring, realizzate in gessetto sulle affissioni nere che coprivano le pubblicità scadute. La mostra può considerarsi come un inno alla libertà».

«Questo allestimento è una proposta culturale d’eccellenza ed originale, che si adatta perfettamente alla città di Osimo, ormai entrata nel circuito nazionale delle grandi mostre italiane – ha detto Pietro Folena, presidente di Metamorfosi –. Secondo appuntamento con la Street art, permetterà di avvicinare ulteriormente l’arte alle persone, rendendola più accessibile. Haring, del resto, assieme ad altri artisti della sua epoca, traslò la pop art fuori dalle gallerie, portandola nelle faglie del disagio e del degrado urbano della Grande Mela tra fine anni Settanta e inizi anni Ottanta». I temi affrontati dall’artista riguardano infatti l’Aids, la droga, l’ingiustizia sociale, l’intolleranza razziale, le derive del capitalismo.

«Con Banksy abbiamo voluto perseguire una dimensione culturale più versatile e, visto il successo ottenuto, anche delle iniziative collaterali con scuole ed associazioni, siamo rimasti nel percorso della Street art con l’artista che, di fatto, l’ha avviata», ha detto l’assessore alla Cultura Mauro Pellegrini.

«Osimo si conferma un vero e proprio punto di riferimento culturale dell’intero territorio regionale, e anche nazionale, grazie una serie di eventi di valore assoluto molto apprezzati non solo dai nostri concittadini ma anche da chi è venuto da fuori», ha dichiarato il sindaco Simone Pugnaloni. «In questi anni abbiamo costruito un autentico polo dell’arte che spazia tra numerosi settori e che annualmente può contare su una punta di diamante, in questo caso Keith Haring. Contiamo che anche con lui, altro pezzo da novanta, si possano ripetere i risultati centrati con Banksy, specie tra i più giovani».

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