PESARO – Una mostra per riscoprire la poetica di Giancarlo Scorza, pittore e incisore nato a Pesaro nel 1922 e morto nella stessa città all’età di sessantacinque anni.
Personaggio schivo e lontano dai riflettori, ha interpretato la pittura come una intima ricerca tanto da non lavorare su grandi tele, ma piccoli supporti, spesso ricavati da materiali di recupero come cartoncini o compensati. Dipingeva scene di interni, ritratti o paesaggi reinterpretati secondo i vari stati d’animo della sua vita artistica che va dal 1940 al 1968, segnata dalla morte della moglie dopo soli otto anni di matrimonio.
Lavori esposti alla Galleria Andrea Baffioni Venturi Fine Art nella mostra “Istante senza Limiti” nell’ambito di Pesaro Capitale della Cultura.
Opere che permettono di entrare in contatto con un pittore che è stato un punto di riferimento nel panorama artistico pesarese. Le scene di interni sono caratterizzate da una tavolozza scura con colori opachi dominati da marroni e grigi, in cui regna il silenzio e non ci sono persone. Nei paesaggi esplode il colore, più materico e fibroso con pennellate ravvicinate e macchie che permettono di ricostruire il soggetto con una visione d’insieme.
Era amico di artisti come Giorgio Morandi e Leonardo Castellani, allievo di Felice Carena.
Ha esposto in 28 mostre in tutta Italia.
La mostra è corredata dal catalogo edito dalla galleria e scritto da Grazia Calegari.