PESARO – Il regno animale visto da vicinissimo.
Archivio Loreno Sguanci APS, Azobé Odv, SubTridente in collaborazione con il Museo della Marineria Washington Patrignani concludono la stagione della fotografia di Pesaro Capitale italiana della Cultura 2024 con la mostra di Marco Boncompagni, “Ritratti sottomarini dell’Adriatico”. L’esposizione inaugura alle ore 17 del 14 settembre al Parco di Villa Molaroni mentre allo Spazio Bianco di via Zongo 45 ancora è visitabile “Io sono Natura” di Michele Alberto Sereni e Giovanni Marinelli. La volontà delle associazioni di terzo settore, resa manifesta attraverso la convergenza temporale delle iniziative dedicate alla fotografia contemporanea, è quella di creare un circuito espositivo tematicamente solido per esplorare cosa sia Uomo e cosa Natura ed al contempo dipingere, grazie al medium fotografico, un ritratto suggestivo del Mare Adriatico e delle sue coste. La mostra si inserisce nella ricca programmazione del Museo della Marineria del 2024 che mira a definire ed indagare l’identità marittima di Pesaro. In questa occasione, l’evento artistico e di divulgazione culturale rivela in sette immagini d’autore, commentate dal biologo Franco Rossi, la particolarità del nostro patrimonio costiero che condensa in attimi sapientemente rubati lo spirito di una Natura complessa e mutevole. Ritrarre la Natura è cosa ardua, ma narrarla attraverso il ritratto delle creature ospitate nei suoi habitat è possibile.
«Non dobbiamo sorprenderci di questo, la Natura è il mondo, il nostro, in cui “l’uno più uno non fa due”, ma sempre qualcosa in più di due. La Natura è flusso continuo di presenze interconnesse, ed un suo ritratto risulta sempre sfocato e appare inevitabilmente incompleto nelle nostre ricostruzioni. Per donare un’immagine vivida del mondo naturale dobbiamo forse descrivere quel plusvalore che deriva dalla somma delle singole entità naturali. La Natura infatti emerge con tutta la sua fascinosa livrea nell’accostare ambiente ad ambiente, unità ad unità, organismo ad organismo. L’identità naturale di un tratto di costa dell’Adriatico, quel di più valoriale, può quindi essere comunicato anche in sette potenti immagini di fotografia subacquea, straordinariamente descrittive nella pienezza estetica di un’emersione alla luce della forma. Il granchio facchino, lo scorfano, la bavosa e gli altri protagonisti sono uno spaccato di biodiversità, esempi di Natura, o come indica l’etimologia latina della parola, di “ciò che è nato». Ma quelle stesse immagini sono anche il ponte tra l’osservato e l’osservatore: esse parlano di fotografia subacquea, di conquiste tecniche dell’autore, Marco Boncompagni, e dell’appassionato sguardo ch’egli volge al mondo naturale».