PESARO – Villa Miralfiore, da gioiello degli Sforza a polo di cultura. Il 22 Maggio, in occasione della XII Giornata Nazionale di Associazione Dimore Storiche Italiane, ha aperto al pubblico Villa Miralfiore.
La presidente della commissione cultura Anna Maria Mattioli sottolinea: «L’accogliente tesoro storico nel cuore del parco omonimo, racconta già visivamente la storia e la straordinaria bellezza di questo importante patrimonio culturale rinascimentale. In prospettiva di Pesaro 2024 – Capitale italiana della Cultura – la connessione tra ambiente, arte, cultura e tecnologia, “La Natura della cultura“ appunto, viene rimessa al centro come risorsa da tutelare e abitare e questo ideale è stato concretizzato da Vittorio Livi – prosegue Mattioli – amante dell’arte, artista imprenditore e titolare di FIAM Italia l’azienda più importante al mondo nella produzione di cristallo curvato. La sua idea partita da un sapere artigianale della materia è arrivata a creare oggetti d’arredo tutti completamente realizzati in vetro, si è rivelata vincente».
Oltre ai giardini all’italiana di Villa Miralfiore o Villa delle Delizie come la definì Francesco Maria I Della Rovere, ha riscosso grande interesse la visita all’esposizione di opere in vetro di maestri internazionali come Arnaldo Pomodoro, Piattella, Munari, Isgrò, Baj, Mariani, Fuksas e Philippe Starck che Livi custodisce con orgoglio.
«Il racconto storico e appassionante di Roberta Martufi – continua la Presidente della Commissione Cultura Anna Maria Mattioli – amica e architetto con particolare dedizione ai beni culturali rinascimentali e all’architettura del paesaggio, ricercatrice e docente universitaria, ci ha introdotti nei luoghi della Villa Miralfiore densi di arte, cultura e di un passato straordinario che si proietta nel futuro. La costruzione della Villa Miralfiore risale al 1260 circa di proprietà dei Malatesta, che passò poi agli Sforza e in seguito ai Della Rovere, ai Medici, alla Santa Sede e alla famiglia dei Castelbarco Albani prima di essere acquistata dalla famiglia Livi. Un recupero edilizio eseguito con maestria, di cui lei stessa ne fu in parte artefice, nel rispetto e salvaguardia del valore storico e artistico, che ha permesso di mettere in salvo dal decadimento e risanare conservativamente questo capolavoro rinascimentale. Oggi Villa Miralfiore – conclude Mattioli – è divenuta dimora abitabile e luogo di rappresentanza, showroom e museo della produzione FIAM e luogo dove arte e ospitalità, grazie a Vittorio Livi, naturalmente si fondono, creando quel connubio tra privato e pubblico del nuovo concetto di cultura diffusa, inclusiva e in dialogo con l’ambiente, che tiene fede al progetto “La natura della cultura” che ci proietterà al 2024, Pesaro Capitale italiana della Cultura».