Cultura

“Poesie in dialetto fabrianese”. Ritorna l’opera di Giuseppe Terenzi

Il Rotary club cittadino, con il sostegno della Fondazione Carifac, ha deciso di ristampare - tiratura 1.200 copie - l'opera del noto poeta dialettale fabrianese scomparso da pochi anni

Barbara Palluca, Aldo Crialesi e Franco Tobaldi, con il libro originale di Terenzi

FABRIANO – «Abbiamo pensato che un personaggio come Giuseppe Terenzi non poteva rimanere nel dimenticatoio e andava valorizzato». Con queste parole, il presidente del Rotary Club fabrianese, Franco Tobaldi, ha annunciato la ristampa del libro “Poesie in dialetto fabrianese” del poeta scomparso qualche anno fa.
«Come poeta dialettale è fra i maggiori in Italia e per questo abbiamo deciso di rieditare un suo libro uscito nel 2000, aggiungendo ulteriori poesie. Merito della Fonazione Carifac per aver sostenuto la ristampa di 1.200 copie che diffonderemo attraverso la rete del Rotary in tutta Italia. Ringraziamo, Aldo Crialesi per aver trovato ulteriori poesie di Terenzi». Dopo il sostegno all’iniziativa assicurato dall’assessore alla Cultura, Barbara Pallucca, a spiegare l’iniziativa è stato lo stesso Crialesi.

Un momento della conferenza stampa

«Il centro studi Don Riganelli aveva stampato il libro, grazie a don Nicola Gatti, nel 2000. A seguito di questa stampa, a gennaio 2001, c’è stata una serata di omaggio al teatro Gentile nella quale a Giuseppe Terenzi è stato conferito un pubblico riconoscimento da parte del Comune. Una targa in cui vi era scritto che Terenzi è il cantore dell’anima popolare fabrianese. I fabrianesi lo conoscono e lo amano, in molti sanno recitare le sue poesie e hanno libri, un’audiocassetta, trascrizioni a mano. Terenzi non è un barzellettiere, ma un poeta. Le sue poesie fanno ridere, ma soprattutto riflettere. È un poeta autentico, un grande poeta. L’ultimo poeta dialettale popolare, espressione dell’animo popolare di una città, con intima aderenza all’espressione, alla mentalità, al linguaggio della società in cui viveva. Un frutto più unico che raro nel panorama della letteratura dialettale italiana».

Nelle sue poesie «si ritrovano intensità e spontaneità. Terenzi non fa solo ridere, ma piangere di commozione e fa denuncia civile sulla quale dovremmo ancora riflettere. Fuori Fabriano, purtroppo, è sconosciuto e questa è una nostra colpa. Non l’abbiamo fatto uscire dalla cerchia dei nostri monti. Eppure il linguaggio di Terenzi è comprensibilissimo da tutti. Questo deve essere il nostro obiettivo e questo libro va in questa direzione. È un’eccellenza fabrianese che, ora, grazie al Rotary club e questa nuova selezione di poesie, potrà essere conosciuto in tutta Italia».