OSIMO – Work in progress dell’opera che in questi giorni il duo StenLex sta ultimando nella facciata dell’officina Graciotti Gomme in centro, in piazza Rosselli a Osimo, con la tecnica Stencil Poster che li ha resi celebri in tutto il mondo. Uno romano, l’altro tarantino, il primo è un lui, l’altro è una lei, entrambi del 1982 tra i più noti street artist italiani, consacrati anche all’estero. I loro pseudonimi derivano da stencil e legge, in riferimento a due diversi aspetti del loro lavoro. Dal 2001 la loro tecnica è in continua evoluzione, costantemente condizionata da un forte sguardo alle sperimentazioni. Introducono prima la Hole school, che applica la mezzatinta allo stencil, cambiandone la percezione in base alla distanza dell’osservatore. Poi iniziano a usare lo Stencil poster, processo da loro inventato che consiste nell’incollare al muro la matrice. L’azione degli agenti naturali svela in seguito l’interezza dell’opera, che con il passare del tempo si trasforma. A differenza dello stencil canonico, la tecnica della distruzione della matrice rende l’intervento non riproducibile e quindi unico.
La mostra
Il loro lavoro rientra in “Urban Art. PopUp! Attitude”, l’esposizione che fino all’8 ottobre annovera oltre 20 artisti e 70 opere al piano nobile del settecentesco Palazzo Gallo di Osimo. L’iniziativa, curata da Monica Caputo e Gian Guido Grassi, ha inaugurato il “PopUp! Festival”, tra le prime realtà italiane a promuovere, da ormai quindici anni, una generazione di artisti e lavorare nello spazio urbano con una rinnovata idea di arte pubblica in grado di influenzare l’immaginario collettivo e cambiare il volto delle nostre città. Il percorso espositivo racconta le varie declinazioni dell’arte urbana, attraverso quattro focus monografici e una sezione storica, partendo dall’anima più ribelle e sociale propria dei Graffiti fino a quella monumentale propria delle manifestazioni istituzionali più recenti. La prima sala ospita il Gruppo OK (108, Alfano, Aris, Dem, Dr Pira e Mr Mondo), una delle crew di Graffiti maggiormente rivoluzionarie della scena italiana, i cui esponenti furono tra i primi ad abbandonare la componente alfabetica del Writing per addentrarsi in nuove ricerche a fine anni Novanta. La seconda sezione è “storica”.
È una rassegna collettiva degli artisti Joys, Basik e Run, M City, 2501, che individuano rispettivamente quattro differenti filoni: l’analisi sul Lettering e il Post Graffiti, la Street Art, il neo muralismo figurativo e astrattista. Le sculture di Etnik, Muz e Peeta mostrano come questa modalità espressiva non si limiti a una dimensione pittorica. L’ala conclusiva di questo coinvolgente iter storico riguarda Zamoc, Allegra Corbo, Moneyless e Twoone, ovvero artisti che hanno interagito con lo spazio pubblico di Osimo realizzando opere d’arte urbana. Con i loro lavori, su legno combusto, tessuto, lavagna o light box, aiutano a comprendere la transmedialità di una ricerca che si arricchisce grazie alla varietà dei contesti operativi attraversati.
Le tre sale monografiche finali introducono altrettanti colossi dell’arte urbana italiana. Si tratta di StenLex, duo romano celebre in tutto il mondo per aver creato la tecnica definita “Stencil Poster”, Eron, artista riminese, indiscusso maestro della “Spray Art”, abile a guidare in una dimensione sospesa nel tempo e nello spazio ed Ericailcane, visionario inventore di personaggi fantastici e animali antropomorfi con le sue scene rapite da una versione contemporanea delle favole di Esopo o dalla Batracomiomachia. Uscendo dall’imponente dimora del 18esimo secolo, sede dell’intera traiettoria espositiva, nell’adrone monumentale ci si imbatte in “Donna forma”, un’installazione di Giorgio Bartocci che rende omaggio alla figura femminile. Le espressioni artistiche presenti nella mostra si riflettono nelle opere d’arte urbana contemporanea realizzate appositamente per la città di Osimo: dal mercato coperto pubblico alla hall di ingresso del tiramisù che porta al centro della città, dalle facciate di un capannone industriale agli interni di una casa di riposo, fino alle bacheche in ferro battuto che accolgono una “Street gallery” con opere Poster Art del collettivo artistico La Fulmine.
L’evento, con la direzione artistica di PopUp Studio, è promosso dall’Associazione Mac, Manifestazioni Artistiche Contemporanee di Osimo e realizzato in partnership con il Comune di Osimo e con l’istituto superiore Laeng-Meucci di Osimo e Castelfidardo, con il contributo della Regione Marche e il sostegno di Asso e Osimo Servizi.