Dopo l’inaugurazione il 21 luglio a Maiolati Spontini, sotto il segno di Gaspare Spontini di cui si celebrano i 250 anni della nascita, e dopo i grandi eventi di piazza a Jesi con i big Max Gazzè, Daniele Silvestri, Sergio Rubini e Danilo Rea, riparte questa settimana il 24esimo Festival Pergolesi Spontini.
Gli appuntamenti si terranno fino al 18 settembre nelle terre dei due grandi compositori cui la manifestazione musicale è intitolata, dalla Vallesina fino ad Ancona. Oltre 30 appuntamenti, itineranti e multidisciplinari intorno al filo conduttore “Ci vuole un albero”, curati dalla Fondazione Pergolesi Spontini con la direzione artistica di Cristian Carrara.
Festival Pergolesi Spontini, le proposte
Si inizia con due “Wine Concert” nelle Cantine del Verdicchio dei Castelli di Jesi, tra musica, turismo ed enogastronomia con appuntamenti giovedì 29 agosto ore 18 da Casalfarneto di Serra De’ Conti, e venerdì 30 agosto ore 18 da Vignamato a San Paolo di Jesi: prima dei concerti, di cui sono protagonisti giovani promesse della musica classica, il pubblico ha l’occasione di fare una visita guidata della cantina e di degustarne i prodotti, con un fresco calice di vino. Gli eventi sono in collaborazione con le cantine; sponsor Fineco Bank. Nei “Wine Concert”, la musica del Festival si immerge nella bellezza delle colline marchigiane, occasione per il pubblico di vivere in modo diverso la musica
Protagoniste del concerto del 29 agosto sono le due giovanissime arpiste Aran e Nora Spignoli Soria, in arte Le due Selene, in un programma musicale che si propone come un viaggio attraverso i secoli, dal Settecento ai nostri giorni, con brani di Pietro Domenico Paradisi, Marcel Tournier, Jacques de La Presle, Camille Saint Saëns. Le Due Selene hanno vinto numerose borse di studio e concorsi, tengono concerti in tutto il mondo e partecipano, anche alternandosi tra loro come “prima arpa”, alle produzioni dell’Orchestra Galilei della Scuola di Musica di Fiesole.
Il “Wine concert” del 30 agosto vede l’esibizione di un duo di grandi capacità tecniche ed espressive, Federica Tomassini all’arpa, e Arsienti Di Re al flauto. Seguendo percorsi diversi, partiti entrambi dal Conservatorio Rossini di Pesaro, i due musicisti di Senigallia si sono ritrovati nel 2022 in occasione del Festival Listz di Grottammare e presentano il loro nuovo programma incentrato sulle sonorità del ‘900, con musiche di Camille Saint Saëns, Nino Rota, Toru Takemitsu, Lowell Liebermann, Jacques Ibert.
Nel week-end si torna a Jesi alla Chiesa di san Marco sabato 31 agosto ore 21 con la sacra rappresentazione per baritono, voci maschili, archi e armonium, su musica di Cristian Carrara e testi della tradizione francescana dal titolo “Transitus. Il cielo di Francesco”. Ingresso gratuito.
Domenica 1 settembre ore 21 al Teatro Pergolesi ci sono il flauto di Massimo Mercelli e solisti dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani su l’Offerta Musicale BWV 1079 di Bach, e la performance di Teatri 35 sotto forma di tableaux vivants ispirati alle opere di Michelangelo e Raffaello Sanzio.
Protagonisti di “Transitus. Il cielo di Francesco” sono il baritono Clemente Antonio Daliotti, il Quartetto dei Filarmonici Friulani, ed il Quartetto vocale del Coro del Friuli Venezia Giulia, con Cristiano Dell’Oste all’armonium e concertazione. Il concerto è in collaborazione con Emilia Romagna Festival e Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone. L’evento, ad ingresso gratuito, è l’occasione per promuovere la raccolta fondi per il progetto di restauro della Chiesa di San Marco.
“Transitus” è una sacra rappresentazione, una sorta di liturgia della memoria, in cui Francesco canta l’avvicinarsi di Sorella Morte. E lo fa con le parole pronunciate in vita, ma anche con gesti simbolici, rituali, liturgici, secondo l’antica consuetudine drammatica. Il tema francescano è caro a Carrara, che si rifà agli antichi uffici liturgici gregoriani che celebrano il passaggio al Cielo del poverello di Assisi, elaborandoli con libertà affinché si rinnovi il fuoco della sua esperienza mistica.
In “Tableaux vivants: il genio e il divino” la musica di Bach costituisce la drammaturgia della performance in forma di tableaux vivants dalle opere di Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio. La messa in scena è di Antonella Parrella, Gaetano Coccia e Francesco O. De Santis, suonano i Solisti dell’Orchestra Filarmonica Vittorio Calamani. Solista è Massimo Mercelli, flautista di fama internazionale che vanta le più importanti dediche e collaborazioni con i maggiori compositori.
I tableaux vivants, comunemente detti quadri viventi, mettono in scena attori, modelli o danzatori che diventano attrezzi e scenografi della messa in scena, ricreando ed evocando quadri o immagini celebri. È una modalità espressiva antica; nata nel ‘700 si è sviluppata in Europa nei primi anni del ‘900. Nello spettacolo, arti visive, musica e teatro si contaminano fondendosi in una performance unica.