Ha zampettato ed esultato per il palco della sala Grand Théâtre Lumière con calore gioioso non propriamente nordico. Lo svedese Ruben Östlund è il vincitore del Festival di Cannes 2017, l’edizione numero 70. Sconosciuto ai più, basta ricordare il titolo del suo film precedente per far sussultare i cinefili con partecipazione e condividere sulla fiducia la scelta della giuria guidata da Pedro Almodóvar: Ruben Östlund è l’autore di Forza maggiore, interessante film uscito in Italia nel 2015, storia tagliente e geniale, percorsa anche da brutale umorismo.
The Square, il film Palma d’oro
A Cannes Ruben Östlund ha spiazzato i pronostici che davano per favoriti il francese 120 battements par minute e il russo Nelyubov (Loveless), che comunque non sono usciti a mani vuote. Östlund ha vinto la Palma d’oro con The Square, dramma satirico e grottesco sui vezzi dell’arte contemporanea e dei suoi raffinati fan.
“Non c’e’ solo satira in The square c’è anche un contenuto che volevo trasmettere. Volevo fare un bel film. E poi non si vince una Palma d’oro senza contenuti”, ha specificato Östlund.
Protagonista Christian (Claes Bang), il rispettato curatore di un museo di arte contemporanea, un padre divorziato ma devoto che guida un’auto elettrica e supporta nobili cause. Il suo prossimo progetto si chiama “The Square” (La Piazza) ed è un’installazione che invita i passanti all’altruismo, ricordando il loro ruolo di responsabilità verso i propri simili. Ma a volte è un po’ difficile rispettare i propri ideali: dopo essere stato scippato in una affollata piazza di cellulare e portafoglio e aver notato come nessuno presti aiuto negli spazi aperti pensa a un’istallazione di nome The Square, piccolo quadrato inscritto in una piazza. La sua idea lo porterà però a una serie di situazioni spiacevoli. Intanto l’agenzia di pubbliche relazioni del museo crea una campagna inaspettata per The Square: una tenera bambina con peluche che attraversando il quadrato esplode. La risposta assume un’eco spropositato e manda sia Christian che il museo in una profonda crisi.
Nel cast del film anche Elisabeth Moss, Dominic West, Terry Notary, Linda Anborg, Christopher Lss, Emelie Beckius e Denise Wessman.
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Ruben Östlund prima della Palma d’oro
43 anni, svedese, con The Square Ruben Östlund realizza il suo quinto lungometraggio non documentaristico. Ha iniziato negli anni Novanta come regista di video sciistici. Il suo primo lungometraggio non documentaristico, Gitarrmongot (noto anche come The Guitar Mongoloid), risale al 2004: con questo film vinse il premio Fipresci al Festival cinematografico internazionale di Mosca. Con il corto Händelse vid bank (Incident by a Bank) ha vinto l’Orso d’oro come miglior cortometraggio al Festival di Berlino.
Nel 2008 e nel 2011 sono seguiti i film De ofrivilliga (Involuntary) e Play, entrambi selezionati dal del Festival di Cannes, il primo sotto Un certain regard, l’altro nella Quinzaine des réalisateurs. Ma è il 2014 che lo apre alle attenzioni internazionali con Forza maggiore che vince il premio della giuria nella sezione Un certain regard proprio al Festival di Cannes.
Forza maggiore, le reazioni davanti alle catastrofi
Forza maggiore fu selezionato anche dalla Svezia come rappresentante ai premi Oscar come miglior film straniero. Uscì in Italia nel maggio 2015. In questo film Ruben Östlund si pone un interrogativo che a lungo l’ha affascinato: come reagiscono gli esseri umani in situazioni improvvise ed estreme come una catastrofe? “Ho scoperto che il più delle volte, in questi casi, la gente dà prova di grande egoismo: non a caso secondo alcuni studi buona parte delle coppie che sopravvive alle catastrofi finisce per divorziare”, aveva detto il cineasta.
Ecco che disegna quindi una famiglia svedese in vacanza per una settimana di sci sulle Alpi francesi: Tomas (Johannes Kuhnke), sua moglie Ebba (Lisa Loven Kongsli) e i loro due bambini. Il sole splende, la vista è spettacolare. Il primo giorno passa lietamente su piste da sci meravigliose, tra foto ricordo e abitudinaria serenità famigliare. L’indomani però, durante un pranzo sulla terrazza di un rifugio, una valanga sembra sul punto di travolgere i villeggianti. Mentre la gente fugge terrorizzata e il panico paralizza Ebba e i figli, Tomas reagisce in un modo che sconvolgerà il suo matrimonio e lo obbligherà a fare i conti con se stesso e a lottare duramente per riconquistare il suo ruolo di padre e marito.
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