Cultura

In scena alle Muse, in esclusiva regionale, “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello

Lo spettacolo andrà in scena dal 31 gennaio al 3 febbraio, per la regia di Luca De Fusco. A capitanare la Compagnia il gigante del teatro italiano Eros Pagni

Sei personaggi in cerca d’autore

ANCONA Dal 31 gennaio al 3 febbraio al teatro delle Muse, in esclusiva regionale, andrà in scena Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello, per la regia di Luca De Fusco.

Sei personaggi in cerca d’autore è il testo che più rappresenta la riflessione sulla natura stessa del teatro nella drammaturgia del Novecento. Anticipa l’arte concettuale, l’esistenzialismo, lo straniamento. Rappresentato per la prima volta nel 1921 e accolto con esito incerto, è il dramma più famoso di Luigi Pirandello. Il regista Luca De Fusco si è lasciato ispirare dai personaggi: data la loro vicenda – così piena di ricordi, di visioni, di particolari di splendente importanza – la trama sembra prestarsi più ad essere rappresentata attraverso l’occhio visionario del cinema che tramite quello del teatro. La scenografia dello spettacolo è basata su un grande muro sistemato sul fondo della scena. Questo muro è in realtà anche un grande schermo cinematografico. Da qui il parallelismo con gli attori di Woody Allen che escono dallo schermo di Broadway Danny Rose. Il regista ha quindi proseguito il suo personale lavoro tra teatro e video iniziato proprio con un Pirandello (Vestire gli ignudi, 2010).

Eros Pagni in Sei personaggi in cerca d’autore

A capitanare la Compagnia un grandissimo del teatro quale Eros Pagni. Con lui, Federica Granata, Gaia Aprea, Gianluca Musiu, Silvia Biancalana, Maria Chiara Cossia, Angela Pagano, Paolo Serra, Maria Basile Scarpetta, Giacinto Palmarini, Alessandra Pacifico Griffini, Paolo Cresta, Enzo Turrin, Carlo Sciaccaluga e gli attori diplomati alla Scuola del Teatro Stabile di Napoli Alessandro Balletta, Sara Guardascione, Annabella Marotta, Francesco Scolaro. Scene e costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le luci di Gigi Saccomandi, musiche di Ran Bagno, video Alessandro Papa, i movimenti coreografici sono di Alessandra Panzavolta; regista assistente Alessandra Felli, assistente alle scene Francesca Tunno, assistente ai costumi Monia Carraretto. La produzione è del Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale / Teatro Nazionale di Genova.

Sabato 2 febbraio alle ore 18.30 per il ciclo di incontri, L’aperitivo con gli artisti, la Compagnia incontrerà il pubblico al musecaffè (foyer di prima galleria del teatro). Condurrà l’incontro il giornalista Francesco Rapaccioni.

Sei personaggi in cerca d’autore

Dalle note di regia di Luca De Fusco: «Sei personaggi in cerca d’autore è forse il più importante testo teatrale del Novecento. Anticipa l’arte concettuale, l’esistenzialismo, lo straniamento, rompe lo schema secolare della finzione naturalistica. Fu accolto con esito incerto e tempestoso nella prima a Roma del 1921 e non poteva essere diversamente visto che questa opera proveniva dal futuro, anticipando i tempi in modo clamoroso, come se La carriera di un libertino di Stravinsikij fosse andata in scena nel ‘700. Quando si affronta un tale capolavoro e si dispone di una compagnia come la nostra, capitanata da un gigante come Eros Pagni, ho sempre il timore che un eccesso di interpretazione dia l’impressione al pubblico di un regista che vuole anteporsi al testo e allo spettacolo. È anche vero che non esistono interpretazioni neutre. D’altra parte questi sei personaggi che provengono da un altro mondo e che non perdono occasione di sentirsi rinfacciata dal capocomico la irrappresentabilità della loro storia mi sono subito apparsi come gli attori di Woody Allen che escono dallo schermo in Brodway Danny rose dato che la loro vicenda, così piena di ricordi, di visioni, di particolari di splendente importanza mi ha subito fatto pensare ad una trama che si presta ad essere rappresentata più attraverso l’occhio visionario del cinema che tramite quello più concreto del teatro.

Ho quindi proseguito il lavoro di contaminazione tra teatro e video iniziato proprio con un Pirandello (Vestire gli ignudi, 2010) e proseguito poi negli anni più recenti con le mie regie realizzate per il Mercadante, e cercato di dare ai sei personaggi ciò che chiedono invano al regista. L’apparizione surreale dei cappellini per l’evocazione spiritica di Madama Pace, i tremendi e morbosi particolari della scena del bordello, la contemporaneità visionaria della scena del laghetto altro non sono che le richieste non esaudite dei personaggi. Essi forse raccontano una storia che non riesce ad essere tutta compresa nel solo linguaggio teatrale. Per il resto abbiamo cercato di seguire le “dittatoriali” didascalie di Pirandello, vestendo in modo diverso, e addirittura in epoche diverse, personaggi ed attori, illuminandoli in modo opposto, non perdendo occasione per sottolineare il carattere “alieno” dei personaggi. Abbiamo invece deciso di ignorare le didascalie descrittive e realiste su arredi e atmosfera di palcoscenico immergendo il tutto in un clima più sobrio e crudele, ricordando sempre l’immortale saggio di Macchia su Pirandello o la stanza della tortura. Spero di indurre ad una rilettura scenica e letteraria di un testo che parla ancora oggi alla nostra coscienza contemporanea e ci invita farci le domande più importanti e terribili sulla natura, il significato, l’essenza stessa della nostra esistenza».